lunedì, Maggio 20, 2024

Ha diritto al sostegno alla disabilità, ma dalla Regione non arrivano i fondi

Diritti non riconosciuti. Servizi sociali in affanno. L’allarme arriva da Ladispoli, nello specifico dal papà di un ragazzo disabile. La storia parte dal 2021 quando Emanuele, rimasto senza lavoro, decide di chiedere i fondi caregiver di cui suo figlio aveva diritto. Dopo aver inviato la domanda ed essere stato inserito in graduatoria solo un anno e mezzo dopo, Emanuele non ha comunque ricevuto l’aiuto per cui aveva fatto richiesta. Per questo ha deciso di vederci chiaro e di recarsi direttamente presso gli uffici comunali dove ha trovato risposte che lo hanno convinto a metà. Allora, ha chiesto a noi di dargli una mano. Per cercare di fare chiarezza, abbiamo contattato telefonicamente il delegato alle politiche sociali del Comune di Ladispoli, Fiovo Bitti che ha risposto così: “Purtroppo è vero, come servizi sociali siamo spesso costretti a dire di no perché ci troviamo a combattere con la grande incognita delle risorse. Abbiamo già fatto presente alle Regione dell’esistenza di questa lista d’attesa e stiamo aspettando che ci diano risposta. L’attenzione dell’amministrazione è massima, ma il responso dipende relativamente da noi”. “La commissione, che lavora a stretto contatto con la ASL, elabora una graduatoria” spiega Bitti. “Sulla base di questa la Regione eroga dei fondi, ma noi possiamo agire solo in maniera minimale, il problema è che i soldi non ci sono. Ci sono persone formalmente aventi diritto che non riescono a percepire ciò che dovrebbero a causa della mancanza di risorse. La graduatoria viene aggiornata, è dinamica e periodicamente ci sono aggiunte e scorrimenti. Ci sono persone in graduatoria da anni, mentre per i nuovi ingressi è più complicato, bisogna attendere che si liberino risorse o che ne vengano stanziate di nuove”. Il Fondo per il Caregiver familiare è stato istituito dalla Legge di Bilancio 2018 (Legge 205/2017, art.1 cc. 254-256) ed è destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare. Si definisce “caregiver familiare” la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto (Legge 76/2016), di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero (nei soli casi indicati dalla Legge 104/1992, art. 33 c. 3) di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata (ex Legge 104/1992, art. 33 c. 3), o sia titolare di indennità di accompagnamento.

Articoli correlati

Ultimi articoli