Roma è il secondo mercato immobiliare più caro d’Italia ed è proprio il caro affitti sempre al centro della protesta universitaria. Tolte le tende rimangono le aspettative.
Calmierare i prezzi per gli studenti si può e si deve. Così si è espressa anche la presidenza della conferenza dei rettori. I fuori sede, solo a Roma sono 40mila, per loro si chiede un taglio almeno del 15% per il mercato immobiliare. “Senza casa senza futuro” è stato lo slogan di questa protesta. Gli studenti chiedono che a Roma il prezzo dell’affitto sia dimezzato e che il prezzo per una stanza singola sia di €250. Intanto il governo ha fatto un passo indietro sui 660 milioni per l’housing da sbloccare per gli alloggi che è stato ritirato dal decreto sulla Pubblica Amministrazione, ma la promessa governativa è quella di ripresentarlo nel decreto sugli Enti. L’occupazione è terminata quando è stato assicurata agli universitari la partenza di un tavolo congiunto tra atenei, Regione Lazio e una rappresentanza studentesca. Il primo incontro è stato il 16 maggio scorso ma solo interlocutorio. Si attende un secondo appuntamento, non ancora fissato. L’unione degli studenti universitari non esclude altre proteste se non arriveranno i risultati promessi.
