Si è trattato di un fatto non prevedibile dal personale dell’Ospedale Pertini. Questa la conclusione della perizia disposta dalla Procura di Roma in merito a quanto avvenuto lo scorso 7 gennaio all’ospedale Pertini di Roma, dove un neonato è morto tra le braccia della madre che lo stava allattando. Una tragedia che si è consumata tre giorni dopo il parto quando il neonato è rimasto asfissiato dopo che sua madre si è addormentata stremata. Dopo l’analisi di cartelle cliniche, documentazione e testimonianze, il consulente della Procura Luigi Cipolloni è giunto alla conclusione che i controlli sarebbero stati effettuati da prassi ogni due ore seguendo il protocollo previsto. Il dramma è avvenuto la sera: il personale lascia il bimbo con sua madre dopo le 23 e torneranno meno di due ore dopo e scoprono che il piccolo non respira. Medici e infermieri fanno di tutto per salvarlo ma purtroppo non c’è nulla da fare. Una ricostruzione smentita però sin dalle prime ore successive dalla famiglia, che aveva affermato che la giovane madre era stata lasciata sola e senza assistenza.
