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Omar Favaro, 22 anni dopo delitto Novi Ligure: accusato di violenza su ex moglie e figlia

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Ventidue anni fa Omar Favaro, insieme alla fidanzata Erika De Nardo, uccideva la madre e il fratellino della ragazza con 97 coltellate. I due assassini avevano 17 e 16 anni: tutti ricordano la vicenda come il delitto di Novi Ligure. Adesso, Favaro – ormai 40enne – potrebbe dover tornare davanti ai giudici. L’uomo è accusato di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della donna che ha sposato (e da cui si è poi separato), a cui si aggiunge la denuncia per aver maltrattato anche la loro piccola figlia. A riportare la notizia è Repubblica, che specifica come i fatti sarebbero avvenuti tutti prima del 2022, in particolare durante il periodo del Covid-19. La Procura di Ivrea aveva già chiesto la misura cautelare del divieto di avvicinamento, che però è stata negata dal giudice per le indagini preliminari: non ci sarebbe più pericolo, visto che i due non stanno più insieme. Adesso il caso è finito sul tavolo del Tribunale del Riesame di Torino. Favaro e l’ex moglie si sarebbero conosciuti sui social media, più o meno otto anni fa. Nella ricostruzione che Repubblica fa della vicenda si legge come nei primi tempi della loro relazione non ci sarebbero state avvisaglie del passato violento dell’uomo. Fino ai tempi più bui della pandemia. Tra il 2019 e il 2021 la donna sarebbe infatti stata vittima di ripetute violenze sessuali, oltre che di altre forme di abuso che hanno colpito anche la figlia. “Ti sfregio la faccia con l’acido” e “Ti mando su una sedia a rotelle” sono solo alcune delle frasi con cui Favaro avrebbe minacciato la moglie. Il quotidiano scrive poi che la donna non avrebbe avuto la libertà di praticare la propria religione e di vestirsi come voleva e che il marito l’avrebbe costretta a dargli tutti i soldi che guadagnava. Per l’avvocato che aveva seguito Favaro ai tempi del duplice omicidio di Novi, Lorenzo Rapetti, l’uomo non riesce a sfuggire al suo passato: “Continua a perseguitarlo e non deve essere strumentalizzato come invece si sta cercando di fare in una vicenda che guarda caso nasce proprio durante una causa di separazione dove è in discussione l’affidamento della figlia”, ha detto a Repubblica. Non sono del tutto d’accordo il pm Ludovico Bosso e la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, che hanno presentato appello al Tribunale del Riesame di Torino contro la decisione del gip di non applicare alcuna misura cautelare contro Favaro per proteggere l’ex moglie e la figlia.

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