
L’attrice due volte premio Oscar ed ex deputata laburista Glenda Jackson è morta all’età di 87 anni “dopo una breve malattia” nella sua casa di Blackheath, nel sud-est di Londra. Lo ha riferito il suo agente. Nata a Birkenhead (dal 1972 nel distretto metropolitano di Wirral), vicino a Liverpool, da una famiglia operaia, in giovane età Glenda Jackson lavorò in una farmacia. Dopo aver studiato recitazione al RADA, nel 1957 fece il suo esordio teatrale nella pièce Tavole separate di Terence Rattigan. Dopo il debutto cinematografico nel film The Extra Day, avvenuto nel 1956, entrò a far parte della Royal Shakespeare Company, e lavorò con il regista Peter Brook in molti lavori, incluso il Marat/Sade di Peter Weiss, nella parte di Charlotte Corday, ruolo che interpretò anche nella versione cinematografica girata nel 1967. La popolarità arrivò per la Jackson con il suo ruolo nel controverso Donne in amore (1969) di Ken Russell, per il quale vinse il suo primo Oscar alla migliore attrice, e per un altro ruolo molto chiacchierato, quello della moglie ninfomane di Pëtr Il’ič Čajkovskij in L’altra faccia dell’amore (1970), sempre diretto da Russell. Il regista statunitense Melvin Frank intuì le sue potenzialità di attrice brillante e le offrì la parte da protagonista nel film Un tocco di classe (1973), che le valse il suo secondo Oscar alla migliore attrice protagonista. La Jackson non si presentò a nessuna delle due cerimonie di premiazione, e la sua statuetta fu ritirata in entrambe le occasioni da altre personalità importanti: l’attrice Juliet Mills nel 1971 e il regista Melvin Frank nel 1974. Non si presentò neanche alla cerimonia del 1976, anno in cui ricevette soltanto la candidatura, quando il premio andò a Louise Fletcher.
Il suo ultimo film prima di un lungo ritiro,The Secret Life of Arnold Bax, risale al 1992. Durante le elezioni generali dello stesso anno è stata eletta deputato laburista nella Camera dei comuni; nei suoi oltre vent’anni di attività politica è stata ministra ombra dei trasporti dal 1997 al 1999. Decise di non ricandidarsi alle elezioni generali nel Regno Unito del 2015, data l’età: le elezioni si sarebbero tenute due giorni prima del suo settantanovesimo compleanno. Nell’ottobre 2016 torna sulle scene dopo venticinque anni di assenza per interpretare Lear in una produzione di Re Lear in scena all’Old Vic di Londra per due mesi. La sua interpretazione ha ricevuto il plauso della critica e una candidatura al Laurence Olivier Award alla miglior attrice nel 2017. Nel 2018 torna sulle scene di New York dopo 30 anni di assenza per interpretare “A” nella prima produzione di Broadway del dramma di Edward Albee Tre donne alte; per la sua performance ha vinto il Tony Award alla miglior attrice protagonista in un’opera teatrale. Nel 2019 ha interpretato nuovamente Lear nella tragedia shakespeariana, questa a volta a Broadway per la regia di Sam Gold. Sempre nello stesso anno, è tornata a recitare in televisione per la prima volta in venticinque anni nel film TV Elizabeth Is Missing e per la sua interpretazione ha vinto il British Academy Television Award per la miglior attrice nel 2020.