domenica, Maggio 19, 2024

I magistrati: “Difendiamo la Costituzione, noi delegittimati da governo e ministero”

In tema di giustizia e di inchieste l’Anm “non ha alcuna voglia di alimentare lo scontro, ma quando il livello dello scontro si alza il nostro silenzio sarebbe l’impacciato mutismo di chi non sa reagire con fermezza a una politica muscolare rivolta a un’istituzione di garanzia”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, spiegando che “non si arretra quando si tratta di difendere i valori della Costituzione”. Parlando al Comitato direttivo centrale dell’Anm, la cui riunione si tiene nel palazzo della Cassazione, Santalucia spiega che “non meglio precisate fonti di Chigi hanno accusato parte della magistratura di schierarsi” politicamente, “un’accusa pesantissima che colpisce al cuore la magistratura”. Le note del ministero della Giustizia, incalza Santalucia, si sono unite “alle voci di delegittimazione”. “Il sospetto è che la separazione delle carriere e le riforme costituzionali vengano sbandierate non perché si crede che servano a un miglioramento dell’attuale sistema” ma come “una misura di punizione nei confronti della magistratura”. Santalucia che chiede quindi con “umiltà” al governo e alla maggioranza “di cambiare passo: non si può andare a una riforma costituzionale con questo passo, come risposta reattiva a un provvedimento fisiologico di un giudice che non piace perché colpisce qualcuno che è al governo”. “Uno scontro che subiamo e non voluto ma che ci chiama a qualche chiarimento – aggiunge – perché accuse pesanti ci impongono di chiarire per evitare silenzi che apparirebbero equivoci”. “Noi interveniamo senza soluzioni pregiudiziali, non apparteniamo a nessun partito e interveniamo esercitando un diritto di associazione, attenti a farlo riempiendo la nostra presenza con contenuti – continua Santalucia – Ma invece di parlare di contenuti critici si è spostato il dibattito sulla questione del diritto di parola dell’Anm”. L’Anm è “un’associazione libera e trasparentissima, non abbiamo nulla da nascondere né abbiamo bisogno di riconoscimenti di legittimazione”. “Lo scontro – aggiunge – si è innalzato senza che noi si sia fatto nulla”. “Nessuno vuole aprire una guerra tra politica e magistratura certamente non noi, ma sta accadendo qualcosa di molto preoccupante. Noi siamo per una giustizia che funzioni, ma non siamo certo giustizialisti. Semmai è successa un’altra cosa: il ministro Nordio non aveva ancora illustrato la sua riforma e l’Anm già la contestava”. Ha detto Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

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