sabato, Maggio 4, 2024

Tasse, Salvini: “Serve una grande e definitiva pace fiscale” 

Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini chiede “una grande e definitiva pace fiscale” per liberare “milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle Entrate”. “Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”, è la sua indicazione. Sulla pace fiscale proposta da Salvini è arrivata la risposta delle opposizioni. Francesco Boccia, il presidente dei senatori del Pd, attacca: “Salvini è un ministro, un uomo di governo, dunque delle istituzioni. Ma evidentemente per questa destra governare vuol dire inneggiare all’evasione, considerare l’Agenzia delle Entrate un nemico”. Boccia aggiunge: “Anziché premiare e ringraziare gli italiani che pagano le tasse, li umiliano, giustificando chi non lo fa e definendo le tasse un ‘pizzo di Stato’. Del resto basta guardare la delega fiscale che il governo e la maggioranza stanno votando in Parlamento per capire che si strizza l’occhio a evasori e elusori”. Boccia incalza: “La filosofia fiscale della destra è fate come volete e se non pagate le tasse fate bene, tanto ci sono gli ingenui che pagano per voi. Del resto Salvini fa il forte con i deboli, con chi paga e con i sindacati, e il debole con gli evasori e con i tassisti che in queste settimane bloccano le città”. Anche il presidente del M5s Giuseppe Conte interviene sulla proposta del vicepremier. “Dopo che la premier Meloni ha parlato delle tasse come di ‘pizzo di Stato’, oggi è la volta del ministro Salvini a rincarare la dose affermando che gli italiani sono ‘ostaggio dell’Agenzia delle Entrate’. Non sono affermazioni infelici, occasionalmente sfuggite. Esprimono una visione chiara e si accompagnano alla guerra fatta in Europa per non utilizzare i Pos e per aumentare la soglia del contante”, ha scritto sui social. “Si accompagnano a oltre una decina di interventi diretti a favorire evasori e corrotti. Sono messaggi devastanti, frutto di una tossica subcultura di governo. Si tratta di continue strizzatine d’occhio verso chi, alle spalle dei contribuenti onesti, fa lievitare la torta dell’evasione che ormai ha superato i 100 miliardi”, ha aggiunto. “Questo non è solo un governo incapace. È un governo dannoso per il Paese. Non potendo mantenere la vecchia promessa di abbassare le tasse, si distingue per il favoreggiamento degli evasori. Alimentando, peraltro, il conflitto sociale tra chi le tasse non può evaderle e chi è incoraggiato a farlo. Questo governo ogni giorno riporta indietro le lancette dell’orologio”, ha concluso Conte.

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