lunedì, Aprile 29, 2024

Il ministro Pichetto Fratin: “Sul clima stanno emergendo le debolezze del sistema”

I forti temporali che hanno colpito il Nord Italia negli ultimi giorni e le temperature record e i roghi che stanno bruciando le regioni del Sud hanno portato ancora una volta l’emergenza climatica al centro del dibattito pubblico. “È chiaro che quando succedono episodi di queste dimensioni emergono tutte quelle che sono debolezze del sistema, anche ultradecennali”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo a Start, su Sky TG24. Sui roghi degli ultimi giorni: “Hanno bruciato 2mila ettari solo delle aree a parco” e per “rimboschire” le zone colpite “ci vorranno almeno uno o due decenni”, ha detto Pichetto Fratin parlando delle fiamme che hanno toccato in particolare Sicilia e Calabria. Sulla responsabilità dell’uomo per il cambiamento climatico, il ministro non si è sbilanciato: “Ogni italiano si rende conto del cambiamento, ogni europeo se ne rende conto. Il dibattito è se si tratti di un fattore ciclico della terra o dell’impatto dell’uomo. Ed è un dibattito che lasciamo agli scienziati. Non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento terrestre. Il riscaldamento della terra è cominciato il secolo scorso, che è quello che ha scaricato di più come emissioni. È quello, non è quello, so che però c’è”.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di procedere con un importante piano per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, problema che con i cambiamenti climatici in corso rischia di diventare ancora peggiore di quanto è sempre stato. Ma che cosa intende fare il governo nel breve periodo? “Dal momento dell’insediamento del governo abbiamo subito ripreso a lavorare sul piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Prevede 361 azioni che spaziano su tutto quello che è necessario fare. Poi bisognerà fare una scala delle priorità, per adattarci a quello che è un cambiamento anche violento, la tropicalizzazione che si sta verificando. In queste azioni si prende atto ad esempio che sul fronte delle acque le ultime dighe sono state fatte 40 anni fa e che noi raccogliamo solo l’11% dell’acqua. La Spagna, che ha la nostra latitudine, raccoglie il 37% dell’acqua piovana. Questo ha tanti significati: avere le dighe che trattengono l’acqua quando piove troppo, avere le dighe per distribuire l’acqua, avere le dighe per la produzione di energia idroelettrica. Si tratta di fare piani di grandi opere, di intervenire sul sistema idrico – noi perdiamo il 40% dell’acqua dei nostri acquedotti – e di creare rispetto ai fiumi delle aree di laminazione o esondazione anche con meccanismi automatici di risarcimento per chi ha terreni”, ha spiegato Pichetto Fratin. A livello pratico, dice il ministro, alcuni interventi “saranno attuati nei prossimi mesi, con un’accelerazione su progetti che sono fermi e già finanziati da decenni, perché non va nascosto che la lentezza del nostro sistema fa sì che opere finanziate da 10-12 anni sono ancora ferme: non possiamo più aspettare secoli”. I fondi del REpowerEU – il piano europeo per risparmiare energia, producendone di pulita e diversificare le fonti di approvvigionamento – saranno destinati ad “un’azione forte di infrastrutturazione” energetica del Paese partendo dalla rete elettrica, con il Tyrrenian Link, e del gas, con la dorsale adriatica. C’è poi una valutazione in corso “non tanto su bonus puri e semplici, quanto su interventi sul sistema produttivo, con crediti d’imposta sul modello 4.0”, ha spiegato Pichetto Fratin. Negli ultimi giorni, in molte città le temperature hanno superato abbondantemente i 40°C. Per tutelare i lavoratori si era parlato anche della possibilità di far scattare la cassa integrazione al raggiungimento dei 35°C (misura che a oggi è una possibilità e non un obbligo). La scelta è stata però abbandonata. “Quello che è rilevante è che è stato ampliato lo spazio per questo tipo di cassa integrazione per lavoratori edili e agricoltori. Ma un parametro automatico rischia di avere un effetto contrario: 34,9°C no e 35,1°C sì? Dipende anche dalle condizioni come l’umidità”, ha spiegato Pichetto Fratin. “Non parliamo di continuare il Superbonus ma di lasciar chiudere a coloro che lo hanno iniziato”. È questa, ha spiegato il ministro, la valutazione in corso nel governo sul Superbonus. La verifica è su “a che punto sono tutti quelli che dovevano iniziare alla famosa data del 22 novembre del ’22. Se sono al primo stato di avanzamento, al secondo stato”. L’obiettivo sarebbe dunque di “consentire il completamento delle opere”.

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