lunedì, Aprile 29, 2024

Oggi a Ladispoli il via della prima “Biennale internazionale d’Arte”

di Simone Pietro Zazza

Il giorno tanto atteso per la città di Ladispoli è arrivato: quest’oggi viene ufficialmente inaugurata la prima storica Biennale internazionale d’Arte della Riviera Romana, un evento indetto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ladispoli e organizzato in pochi mesi nonostante una simile apparentemente proibitiva. La città tirrenica, da oggi fino al 25 agosto, ospiterà la Biennale, un evento capace di generare fin dalle prime fasi organizzative un forte interesse, confermato dalle oltre 600 richieste ricevute dal Comune per poter partecipare all’esposizione; alla fine sono stati selezionati 240 artisti, di cui 90 stranieri e di 20 nazionalità differenti. Con ben sette differenti siti della città allestiti appositamente per l’evento, nelle due settimane della Biennale Ladispoli diventerà uno dei punti chiave dell’Arte mondiale. Non a caso l’Assessore alla Cultura della città, Margherita Frappa, in un’intervista esclusiva concessa alla Voce, non ha nascosto tutta la sua trepidazione per l’imminente inizio della Biennale, dichiarando: “Con l’avvicinarsi dell’inaugurazione della prima Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana, le emozioni cominciano a incidere molto. La sfera emotiva ha un ruolo molto importante, generata un po’ dall’attesa un po’ dall’eccessiva preoccupazione per il risultato. Organizzare questa Biennale è stata senza ombra di dubbio una sfida dura, considerando l’ansia e lo stress vissuti praticamente ogni giorno per il timore che qualcosa potesse andare storto. C’è stato un immenso sforzo organizzativo, anche perché siamo partiti molto tardi con il progetto, non pensavamo all’inizio di fare una Biennale, la quale è nata e si è sviluppata giorno dopo giorno, mettendo a dura prova non solo me ma tutti coloro che mi hanno aiutata, compresi i vari curatori delle varie sedi”.

Che tipo di affluenza vi aspettate di registrare in queste due settimane?

“Ci aspettiamo che ci sia una grossa partecipazione da parte del pubblico, anche perché essendo la prima Biennale sicuramente genera curiosità, e se considerassimo i tanti turisti presenti non solo a Ladispoli ma anche su tutto il litorale, non vedo perché non dovremmo aspettarci una grande affluenza, la quale per noi sarebbe indubbiamente la gratificazione più grande”.

Che cosa rappresenta la Biennale per la cittadina di Ladispoli?

“L’evento non è solo una mostra d’Arte, ma è anche un modo per promuovere il nostro territorio, e l’accoppiata di questi due elementi ci sembra un abbinamento vincente, poiché l’Arte da lustro a Ladispoli, ma allo stesso tempo trae beneficio dal fascino della nostra città, ricca di cultura e connessa a un territorio fortemente legato al turismo. La Biennale è quindi un evento promozionale che segna un importante passo verso la crescita e lo sviluppo di Ladispoli, la quale si configura come polo culturale e turistico, varcando anche i confini del territorio locale, regionale e nazionale. Verranno così innescati processi di sviluppo del territorio costiero, potenziando il turismo culturale e raggiungendo una nuova frontiera che trova sempre più consensi in Europa e nel Mondo”.

Partecipare alla Biennale può rappresentare un bel modo di relazionarsi con l’Arte mondiale, anche per coloro che non vantano una certa affinità con quest’ultima, non crede?

“I cittadini avranno la possibilità di conoscere gli stili di artisti di fama internazionale, e anche se non ami l’Arte la Biennale ti fornisce la possibilità di conoscerla meglio; in quanto Assessore alla Cultura, ho sempre pensato che fare cultura significhi in primis suscitare negli altri la voglia di fare cultura, e anche in questo caso vorrei seguire questa direzione, coinvolgendo sempre di più i cittadini del nostro territorio in tutte quelle attività inerenti la cultura, poiché quest’ultima rispecchia a 360° tutti gli aspetti della vita e dell’essere umano”. 

Per un evento simile, la redazione della Voce ha avuto il piacere di intervistare anche Andrea Cerqua, artista di prestigio internazionale nonché uno dei principali collaboratori della Biennale, al quale è stato chiesto innanzitutto di presentarsi: “Mi chiamo Andrea Cerqua e la mia attività principale è dipingere. L’amore per l’arte mi ha portato anche a curare le mie mostre personali diventando a poco a poco curatore ed organizzatore di eventi d’Arte. Dirigo una rivista di Arte e cultura che si chiama Tracciati d’Arte da oltre 12 anni, un magazine cartaceo e on-line che viene distribuito su parte del litorale nord – ovest di Roma. Risiedo a Ladispoli dove ho il mio studio d’Arte, e sono diplomato al liceo scientifico e all’Accademia delle Belle Arti di Roma e ho un diploma come Maestro Decoratore. Ho frequentato botteghe di importanti maestri e pittori di fama internazionale e ho sviluppato una mia pittura con tematiche personali partendo da una pittura metafisica ed approdando attualmente ad un realismo. Finora ho diretto l’esposizione nello spazio artistico dell’Expo Italia per Expo Internazionale sotto la direzione della Carmen Morello Production con più di 70 artisti e attualmente sono il curatore dell’esposizione d’Arte al Teatro Vannini della Prima Biennale d’Arte del Litorale Romano per conto dell’Amministrazione di Ladispoli”.

Da artista, quali sono i messaggi che vuole trasmettere durante le sue esposizioni alla Biennale?

“La mia idea di percorso artistico espresso in Biennale si basa sull’idea di ‘Uomo’. Questa mostra vuole interrogarsi sulla possibilità della ‘creatura prediletta da Dio’ di poter scegliere di costruire una umanità migliore. Tramite l’Arte e la creatività sicuramente ci si collega ad un ‘intuire’ che trascende i cinque sensi andando al di là di schemi percettivi ordinari, questo dimostra che esiste un ‘collegarsi’ ad una fonte di energia inesauribile che è la stessa energia vitale del cosmo”.

Come si presenta l’evento dal punto di vista artistico e qual è il suo potenziale?

“Possiamo dire che questa esposizione si focalizzi sui cinque sensi per poterli trascendere e aspirare ad un sentire più elevato. Penso che Ladispoli abbia fatto un passo molto importante creando la Biennale. Eventi importanti come questo potrebbero intensificare un turismo culturale di cui oggi Ladispoli è priva e creare un segmento artistico in cui i giovani possano trovare stimoli per riflessioni personali e di crescita”.

Oltre tutto il duro lavoro svolto, cosa si aspetta dalla Biennale?

“Innanzitutto vorrei ringraziare l’Assessore alla Cultura Margherita Frappa per avermi voluto al suo fianco in questa bellissima avventura. Penso inoltre che tramite l’Arte possano essere veicolati tantissimi messaggi di fondamentale importanza come ad esempio la tutela delle fasce deboli come i bambini e le donne vittime ancora oggi di maltrattamenti. Ogni opera d’Arte può essere letta a vari livelli interpretativi a seconda della preparazione e sensibilità di chi guarda. Nelle opere, che siano dipinti, sculture o fotografie esiste un mondo di sensazioni che a volte ci toccano facendoci salire ricordi e pensieri inconsci, cioè nascosti in noi che, riaffiorando, ci trasmettono messaggi e ci ricordano chi siamo. Sta a noi dedicarci del tempo per ascoltare e dialogare con le opere sta a noi riprenderci la nostra interiorità e l’arte può sicuramente aiutarci in questo”.

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