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sabato, Giugno 1, 2024

La presentazione ufficiale di Spalletti: “E’ un sogno che parte da lontano”

Comincia la nuova avventura di Luciano Spalletti quale Ct della Nazionale di calcio italiana. Si apre il nuovo capitolo per gli Azzurri e per chi li guiderà tra pochissimi giorni, nelle sfide contro la Macedonia del Nord e Ucraina del 9 e 12 settembre valide per le qualificazioni all’europeo 2024. C’è poco tempo, forse, per fare sperimenti. Viste le aspettative, bisogna portare a casa da subito i risultati. Diramate ieri le prime convocazioni. Presente, oltre al presidente della Figc, Gabriele Gravina, Gigi Buffon, capo delegazione, che sostituisce l’indimenticabile Luca Vialli, Renzo Ulivieri e tutti gli altri membri dello staff del nuovo mister. Il presidente della Figc Gabriele Gravina, aprendo la conferenza stampa di presentazione del ct Luciano  Spalletti: “Oggi inizia una nuova pagina, un nuovo capitolo della storia azzurra. Una storia lunghissima, importante, che appassiona milioni di italiani. È un nuovo capitolo di un libro inedito, con questo capitolo inizia l’era di Luciano Spalletti. Luciano è stato scelto perché innovativo, è uomo di sacrificio totale alla causa. In pochi giorni abbiamo dovuto rimediare a una crisi importante e imprevista, senza precedenti e l’abbiamo affrontata con silenzio e stile. Abbiamo voluto dare priorità alla maglia azzurra e mettere subito il valore della nostra Nazionale al primo posto e non abbiamo voluto anteporre questi valori agli individualismi. Non ho provato rabbia, anche se un po’ di delusione è inutile nasconderla. La nostra è stata una reazione composta che ha portato ad aprire un nuovo capitolo”. Le prime parole di Luciano Spalletti: “Grazie a tutta la federazione e al presidente Gravina per avermi dato questo bellissimo incarico. Sono stati giorni intensi. Ho imparato tanto a Coverciano, essere qui da Ct è un’emozione indescrivibile, un sogno che parte da lontano. Ricordo quel fantastico 4-3 contro la Germania, spero di far rinascere quel sogno e di poter portare quella bandiera in tutte quelle migliaia di bambini che sognano di veder vincere la Nazionale”. Riguardo la clausola con il Napoli, che tanti problemi ha creato: “Per quanto riguarda il Napoli dico che è stata una esperienza bellissima, è stato qualcosa di travolgente forse più di ciò che uno si possa aspettare. Per me è un ricordo bellissimo. Per quanto riguarda la clausola, niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la decisione corretta. Ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto dove stanno lavorando gli avvocati, spero si possa arrivare il prima possibile alla migliore soluzione per tutte e due le parti”. Continua Spalletti, rispondendo alle domande dei giornalisti: “Prendo la nazionale campione d’Europa o quella che non è andata al mondiale? Nella mia testa non prendo come esempio i risultati. Da Mancini eredito una buona nazionale, ha vinto un Europeo e 37 partite consecutive, ha lanciato molti giovani, lo ha fatto in maniera imponente. Bisogna cancellare quell’amarezza di risultati che ci sono successi, dobbiamo prendere le distanze dal fatto di appartenere a un calcio minore, che non appartiene alla nostra storia. Dobbiamo cercare di andare a fare un calcio che piace a tutti, la giusta via di mezzo riesce a prendere più cose e a far partecipare più anime”. E aggiunge: “non tutti possono vestire la maglia della nazionale, bisogna essere bravi a restituire i valori di questa maglia. Abbiamo dei campioni che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire indossare questa maglia, penso a gente come Buffon, Riva, Baresi, Maldini, Baggio, ce ne sono tantissimi. Questi campioni saranno sempre con noi, anche chi non c’è più come Gianluca Vialli, saranno i nostri spiriti guida. Non abbiamo alibi, abbiamo una storia di personaggi che ho elencato, ci hanno indicato la nostra strada. Non ci sono scuse e alibi, dobbiamo dare continuità a quella storia bellissima che abbiamo vissuto, e che tutti riconoscono. La vera vittoria è quando vai dall’altra parte del mondo e trovi un bambino che ti indica e ti dice ‘Italia-Buffon’. Questo vuol dire avere valori e appartenenza”. E sul campo di calcio ?: “Lo schema è qualcosa di liquido nello sviluppo. Partiremo con la difesa a quattro, cercando di mettere in pratica un’idea di calcio ben precisa. Il centrocampo, proprio perché sta in mezzo, diventa un territorio importante dove si possono costruire tante cose, e abbiamo un centrocampo tra i più forti che ci sono in circolazione. Partiremo con il 4-3-3 poi, se avremo bisogno di uno più offensivo, si può mettere uno che fa il sottopunta e si diventa 4-2-3-1”. A proposito dell’attacco e della carenza di punte centrali, Spalletti ha aggiunto: “Ce ne sono in Italia di centravanti convocabili. Non ho chiamato Kean e Scamacca per motivi di minutaggio. Ci sono anche calciatori che adesso giocano in altre posizioni ma che possono ricoprire il ruolo di attaccante centrale”.

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