Il presidente russo, Vladimir Putin, si è congratulato con tutti i residenti del Paese per il Giorno della “riunificazione” delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, delle regioni di Zaporozhizhia e Kherson con la Russia. Lo riporta la Tass. Il leader di Mosca ha ricordato, a un anno di distanza, i risultati dei referendum – non riconosciuti dalla comunità internazionale – nelle quattro regioni dell’Ucraina che la Russia si è in seguito annessa. Il 30 settembre del 2022, infatti, secondo Putin, è avvenuto un evento “storico e fatidico”, con le quattro regioni, sostiene, che “hanno fatto la loro scelta: stare con la patria”. “Le persone hanno preso insieme questa decisione consapevole, tanto attesa, combattuta e veramente popolare, durante i referendum, nel pieno rispetto degli standard internazionali – ha affermato Putin in un videomessaggio – Hanno mostrato coraggio e carattere inflessibile”. Per Putin si stava cercando di intimidire gli abitanti del Donbass, di portargli via “ciò che è caro a ogni persona: cultura, tradizioni, lingua madre”. Il presidente russo è poi tornato ad attaccare “i nazionalisti (ucraini n.d.r.) ed i loro protettori occidentali” che, ha spiegato, hanno organizzato un colpo di stato a Kiev nel 2014 e poi hanno scatenato una guerra civile su vasta scala. Ha definito questi eventi forme di terrore contro i dissidenti durante le quali hanno avuto luogo regolari bombardamenti e “azioni punitive nel Donbass”. Il popolo del resto della Russia “ha sostenuto con tutto il cuore la scelta dei propri fratelli e sorelle”: “difendendo i loro compatrioti nel Donbass e nella Novorossiya, i russi stanno combattendo per la loro Patria, per la sua sovranità, per i valori spirituali e l’unità, per la vittoria”. Putin ha sottolineato che c’è ancora molto lavoro da fare e la soluzione di problemi difficili. Riguardo alle elezioni amministrative di 3 settimane fa in Russia, Putin ha detto che “proprio come un anno fa, in occasione di referendum storici, le persone hanno espresso e confermato ancora una volta la loro volonta’ di stare con la Russia, hanno sostenuto i loro connazionali, coloro che, attraverso il duro lavoro e le azioni concrete, hanno guadagnato la fiducia della gente”. Il 30 settembre di un anno fa, dopo i referendum svoltesi nel Donbass, il presidente russo e i capi delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporozhzhia e Kherson hanno firmato gli accordi sull’annessione di questi territori alla Russia. Il 4 ottobre Putin aveva approvato le leggi sulla ratifica dei trattati.