domenica, Febbraio 9, 2025

Al via il processo per l’assassinio di Martina Scialdone

Poco meno di due ore di udienza. La costituzione delle parti civili, le prime schermaglie della difesa e poi il rinvio all’11 dicembre. Si è aperto questa mattina davanti alla Corte d’Assise di Roma il processo per il femminicidio di Martina Scialdone. La giovane avvocata, 34 anni, fu uccisa fuori da un ristorante, in zona Tuscolana, a gennaio di quest’anno. Un colpo di pistola sparato da Costantino Bonaiuti, 60 anni, con cui aveva avuto una relazione. L’ex compagno è a processo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dal legame affettivo e dalla gelosia. In aula c’erano i familiari di Martina, la mamma, il fratello, le amiche, i colleghi dello studio. Non era presente invece, l’imputato. Oltre alla famiglia si è costituita come parte civile, l’associazione contro la violenza di genere “insieme a Marianna”. I difensori di Bonaiuti hanno presentato un’istanza per chiedere di poter accedere agli smartphone sequestrati. Richiesta respinta dalla Corte che poi ha rinviato il processo all’11 dicembre, quando inizierà l’esame dei testi.

L’assassinio di Martina Scialdone

L’avvocata fu uccisa dal compagno, Costantino Bonaiuti, al termine di un incontro in un ristorante nel quartiere Appio nella Capitale. La giovane donna era intenzionata a lasciare l’uomo, un sessantenne funzionario dell’Enav. La violenta discussione tra i due era iniziata all’interno del locale. All’uscita l’uomo aveva impugnato una pistola che aveva portato con sé e colpito Martina al petto.

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