lunedì, Aprile 29, 2024

Gaza, stallo nella trattativa sugli ostaggi. Macron in Israele, poi in Cisgiordania

Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato a Tel Aviv per esprimere la “piena solidarietà” della Francia a Israele dopo l’attacco del movimento islamico palestinese Hamas che ha provocato più di 1.400 morti lo scorso 7 ottobre. Macron, informa l’Eliseo, invocherà in particolare una “tregua umanitaria” per consentire l’accesso degli aiuti a Gaza, sotto blocco totale, e l’uscita dal territorio degli ostaggi presi da Hamas durante l’attacco. Il capo dello Stato francese incontrerà a Gerusalemme il primo ministro Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e i leader dell’opposizione Benny Gantz e Yair Lapid. Emmanuel Macron e Benjamin Netanyahu rilasceranno una dichiarazione alla stampa dopo la loro intervista alle 12 ora italiana (le 13 a Gerusalemme). Il presidente incontrerà anche a Tel Aviv le famiglie dei francesi e dei franco-israeliani uccisi nell’attacco o presi in ostaggio da Hamas a Gaza. La Cina riconosce che Israele ha il diritto all’autodifesa contro Hamas. 
In una telefonata ieri con la controparte israeliana Eli Cohen, il ministro degli esteri cinese Wang Yi ha detto che “ogni Paese ha il diritto all’autodifesa, ma dovrebbe rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere i civili”, dice il resoconto diffuso nella notte dall’agenzia statale Xinhua. Pechino è stata criticata per la sua posizione sulla guerra e la mancata condanna di Hamas per il sanguinoso attacco del 7 ottobre. Le valutazioni di Wang sono maturate alla vigilia della sua visita a Washington del 26-28 ottobre per gettare le basi di un summit tra Biden e Xi. Gli Stati Uniti hanno suggerito ai funzionari israeliani che un ritardo in una possibile offensiva di terra a Gaza permetterebbe agli Stati Uniti di lavorare più a lungo con i loro partner regionali per il rilascio di altri ostaggi. È quanto riferisce un funzionario Usa, che ha parlato a condizione di mantenere l’anonimato, precisando che non è chiaro quanto l’argomento “sposterà l’ago della bilancia” nel pensiero israeliano. Secondo il funzionario statunitense, l’aiuto del Qatar nella mediazione con Hamas ha permesso di ottenere il rilascio delle due israelo-americane in ostaggio, Judith e Natalie Raanan. Il percorso che ha portato al loro rilascio (solo due delle oltre 222 persone che si ritiene siano state prese in ostaggio in Israele negli attacchi di Hamas del 7 ottobre) è iniziato subito dopo l’operazione del gruppo palestinese. La fonte ha riferito che l’organizzazione del rilascio di Judith e Natalie Raanan, madre e figlia, “ha richiesto più tempo di quanto la gente realizzi”.

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