lunedì, Maggio 6, 2024

Silvio Berlusconi iscritto al Famedio, il “Pantheon” dei grandi milanesi

Il nome di Silvio Berlusconi dal 2 novembre è iscritto al Famedio di Milano, il “Pantheon” dei cittadini che hanno reso grande la città. “La nostra città rende merito al ragazzo dell’Isola, all’imprenditore creatore di decine di migliaia di posti di lavoro – si legge nelle motivazioni della commissione del Comune -, al leader politico e al segno indelebile lasciato dal suo talento visionario, così come dalla sua personalità strabordante, tanto apprezzati quanto criticati, ma senza alcun dubbio cruciali nella storia recente di Milano e dell’Italia”. “Paolo Berlusconi, al termine della cerimonia al Cimitero Monumentale di Milano, ha commentato: “E’ un onore per mio fratello e per la nostra famiglia essere ricordato in questo tempio. E’ un onore anche per la città di Milano aver avuto un cittadino come Silvio che ha rappresentato un imprenditore visionario, un uomo di sport che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Un uomo di governo, uno statista che è stato conosciuto e amato in tutti i Paesi del mondo”. Alla domanda se ci fossero fratture tra la famiglia Berlusconi e il presidente Meloni, Paolo Berlusconi ha risposto: “Ma quando mai. Noi apprezziamo Giorgia che sta operando benissimo. Credo che tutte le notizie apparse siano soltanto appigli per provare a mettere zizzania tra la nostra famiglia e questo governo”. Alla cerimonia al Cimitero Monumentale di Milano, oltre al fratello Paolo Berlusconi, c’erano gli amici di una vita Marcello Dell’Utri e Fedele Confalonieri. Presenti anche esponenti di Forza Italia come il senatore neo eletto al seggio che fu di Berlusconi a Monza, Adriano Galliani, suo amico di lunga data, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli, il deputato Alessandro Cattaneo. Nel suo discorso la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi ha ricordato Berlusconi come fondatore del gruppo Mediaset, presidente del Milan, quattro volte presidente del Consiglio, imprenditore e leader politico, aggiungendo che “il segno lasciato dalla sua personalità, tanto apprezzata quanto criticata, rimane nella storia di Milano e dell’Italia”.

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