sabato, Maggio 4, 2024

Kimba il leone fuggito dal circo diventa un simbolo di libertà

Il leone fugge dal circo a Ladispoli è di nuovo in gabbia e rischia di rimanere prigioniero a vita. Meta Parma chiede al Governo di intervenire e sequestrare Kimba: è un simbolo di libertà. È polemica per il gravissimo episodio accaduto a Ladispoli, dove il leone Kimba è riuscito a scappare dal circo. Il leone, in fuga per la libertà, è stato braccato e riportato in gabbia, per tornare a essere utilizzato come attrazione nel circo. L’associazione Meta Parma protesta:”È vergognoso che in Italia i circhi con animali non siano ancora stati vietati, con grave rischio per l’incolumità di animali e persone. Un leone è riuscito a fuggire dal circo, e non è la prima volta che accade. Kimba è stato inseguito, braccato e riportato in gabbia, e nonostante le proteste sembra destinato a rimanere prigioniero a vita. Kimba con la sua fuga è diventato un simbolo di libertà, deve essere liberato e trasferito in un santuario per leoni. Se un leone fugge da un circo, è doveroso il sequestro di tutti gli animali selvatici del circo e il loro trasferimento in un santuario che accoglie animali salvati dagli zoo e dai circhi. Al momento non è ancora stato fatto nulla di concreto, neanche il minimo sindacabile, come ad esempio vietare a circhi e zoo di far riprodurre gli animali e di inserirne altri al loro interno. La politica italiana deve intervenire una volta per tutte, qui non si parla solo di diritti animali ma anche di diritti umani: leoni e tigri devono rimanere nel loro habitat, per il bene di tutti. Il Governo intervenga sequestrando gli animali e vietando l’utilizzo di animali nei circhi, ovviamente prevedendo aiuti e fondi statali ai circhi senza animali, per aiutarli e sostenerli nel cambiamento. Al momento con i fondi pubblici vengono sostenuti tutti i circhi, chiediamo di togliere i fondi ai circhi con animali e sostenere solo i circhi senza animali o che smettono di utilizzarli. Bisogna rispettare gli animali e mettere in sicurezza la società, un leone in fuga non è un gattino e poteva scapparci il morto.” L’associazione ritiene che la tesi del sabotaggio non escluda in alcun modo le responsabilità del circo per la fuga di Kimba:”I circensi si giustificano dichiarando che hanno subìto un sabotaggio e che ignoti hanno aperto la gabbia del leone, ma ciò non può essere in alcun modo una giustificazione, anzi semmai è una aggravante. Dichiarano che ignoti hanno sabotato la gabbia, ma se fosse vero significa che le gabbie dei leoni non erano adeguatamente sorvegliate. E se un bambino si avvicinasse alle gabbie, cosa succederebbe? Il circo ha la responsabilità di ciò che accade al suo interno, e deve garantire la sicurezza e l’incolumità di animali e persone, evitando che chiunque possa avvicinarsi alle gabbie. Ciò che è accaduto è gravissimo, e il circo deve assumersi le proprie responsabilità. I leoni non dovrebbero stare in gabbia in un circo, a eseguire spettacoli per intrattenere cittadini egoisti e senza empatia che vanno a guardare animali schiavizzati. Purtroppo ci sono ancora troppe famiglie che pagano il biglietto per andare a guardare gli animali rinchiusi negli zoo e nei circhi, il problema etico va affrontato seriamente e soprattutto sostenendo i circhi senza animali. Bisogna affrontare anche la questione dei minori che vengono portati in questi luoghi, perchè anche se zoo e circhi con animali sono legali, non è altrettanto legale che i genitori mettino i bambini a rischio portandoli a guardare tigri e leoni. A nostro parere questi genitori potrebbero anche essere denunciati con il rischio di essere privati della patria potestà. La schiavitù animale è altamente diseducativa e allo stesso tempo pericolosa per l’incolumità dei bimbi. Ciò che è successo a Kimba, oltre ad averci ricordato che anche gli animali hanno diritto alla loro libertà, ha dimostrato ancora una volta che zoo e circhi con animali non sono sicuri neanche per gli esseri umani. Prendiamone atto, e corriamo ai ripari.”

Associazione Meta Parma 

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