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lunedì, Giugno 17, 2024

Ragusa, neonato abbandonato alla nascita: dopo tre anni dovrà tornare dai genitori naturali

Dovrà tornare dai genitori naturali un bambino, che oggi ha tre anni, abbandonato alla nascita a Ragusa in un sacchetto per la spesa proprio da chi l’aveva messo al mondo. E’ questa la decisione del Tribunale per i minorenni di Catania, che si è adeguato a una sentenza della Cassazione, contro cui i genitori affidatari hanno presentato ricorso. I giudici hanno stabilito che il piccolo venga riportato dalla madre entro il 28 dicembre. Questo nonostante il fatto che ad entrambi i genitori naturali venga contestato il reato di abbandono di minore, per cui il padre è già stato condannato a due anni di reclusione, mentre la madre naturale dovrà rispondere dello stesso reato il 9 febbraio. Come ricostruito da Repubblica, il 4 novembre 2020 il padre aveva finto di aver ritrovato il bambino davanti al suo negozio e aveva chiamato i soccorsi. Portato in ospedale, era stato salvato e poi affidato a una famiglia residente nel Siracusano. La stessa famiglia che ora si vede portare via il bambino che ha accudito per ben tre anni. L’avvocato Janeth Consalvo ha commentato la vicenda con il quotidiano La Sicilia. “In questa situazione non ha vinto nessuno, è fallito innanzitutto il tempo della giustizia – ha spiegato Consalvo -. Sono trascorsi tre anni, tra i più importanti nella vita di un bambino, quelli in cui, come i maggiori studi pedagogici insegnano, si stimolano le potenzialità che determinano lo sviluppo del bambino, il linguaggio, il movimento, il pensiero”. Il piccolo era nato da una relazione extraconiugale con una donna che aveva altri due figli, tra cui una ragazzina della quale l’uomo stesso è il padre. La madre naturale in questi anni ha sempre sostenuto di non aver voluto abbandonare il piccolo, ma di averlo affidato al padre per portarlo in ospedale. Sul portale Change.org è stata lanciata una petizione per far sì che il bimbo rimanga con la famiglia affidataria. Si chiama “Lasciate Miele con la sua mamma e il suo papà” ed ha già racconto oltre 2mila firme. Nella petizione i genitori si sono appellati anche alla Commissione Onu per i diritti del fanciullo, “per la vera applicazione della legge, la 184/1983, che, stante l’affido pre adottivo, non prevede il riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica né la revoca dello stato di adottabilità del bambino”. 

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