giovedì, Dicembre 7, 2023

Processo Propaggine: le pescherie romane controllate dalle ‘ndrine

Nell’aula bunker di Rebibbia continua la testimonianza del generale Francesco Gosciu, l’ex capocentro della Dia di Roma, che parla delle indagini condotte dalla Direzione investigativa antimafia sulla prima locale di ‘ndrangheta nata della capitale, l’operazione Propaggine. A processo nel dibattimento davanti all’VIII sezione penale ci sono più di 40 imputati. Molti sono collegati in videoconferenza dal carcere. C’è anche quello che per la Procura di Roma è la mente imprenditoriale, Vincenzo Alvaro, uno dei due boss, l’altro Antonio Carzo è stato condannato a 20 anni in abbreviato. Nelle sue domande al teste il pm Giovanni Musarò si sofferma proprio su un aspetto degli affari della locale emerso nell’inchiesta. La fornitura di pesce che avveniva dalla Calabria, tramite un esponente della cosca Farao Marincola, Giuseppe Spagnolo. Le pescherie romane controllate dalle ‘ndrine. I prezzi che dovevano essere competitivi per concorrere sul mercato. A tenere le fila è l’uomo di fiducia di Alvaro, il suo socio, Marco Pomponio. Telefonate, pranzi, incontri. Materiale confluito nelle intercettazioni raccolte dalla Dia. In aula a Rebibbia anche gli studenti di Giurisprudenza del corso di procedura penale della Sapienza. Un maxi processo preso anche come caso di studio per l’università.

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