domenica, Maggio 5, 2024

Milano, cameriera salva 19enne da stupro: la vittima aveva fatto il gesto antiviolenza

A Milano un 23enne straniero è stato arrestato per violenza sessuale su una 19enne italiana, aggredita intorno all’1:30 sulle panchine di piazza della Scala. L’uomo ha cominciato con atteggiamenti molesti a palparla, ha tentato di baciarla e ha usato frasi insistenti per convincerla ad avere rapporti sessuali. La giovane, terrorizzata, non è riuscita ad opporsi e lo ha seguito verso un suo domicilio. Quando è passata davanti a un McDonald in via Torino, però, ha chiesto di andare in bagno e in quel frangente è riuscita a fare il gesto antiviolenza delle 4 dita nel pugno a una cameriera, che ha chiamato la polizia. Poco dopo il 23enne è stato bloccato dagli agenti all’altezza delle Colonne di San Lorenzo. La giovane, che si è salvata tramite il “signal for help” (pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno), si trovava a Milano per assistere a un evento e alloggiava in un hotel del centro città. Rientrando presto la sera, si è fermata in Piazza Duomo e ha socializzato con un gruppo di persone fino a rimanere sola con due uomini che, dalle prime informazioni, sembrerebbero fratelli.
Quando uno dei due se ne è andato il 23enne ha cercato di molestarla. In via Torino, dopo la richiesta d’aiuto, sono intervenute la volante Duomo della Questura e gli agenti del commissariato Porta Romana che hanno raccolto il racconto della vittima e arrestato in flagranza il giovane. Le parole del marocchino arrestato: “Ho due volti” “Ho due volti, uno cattivo e uno buono”. Così il 23enne, arrestato a Milano per violenza sessuale, ha minacciato la sua vittima, pesantemente molestata su una panchina in piazza della Scala e che poi è riuscita a chiedere aiuto grazie al gesto antiviolenza. Secondo il capo di imputazione, il giovane avrebbe anche detto alla 19enne di non allontanarsi altrimenti l’avrebbe “fatta a pezzi”. Dopo di che l’ha immobilizzata, in quanto la giovane ha cercato di allontanarlo, l’ha baciata e ha cominciato a molestarla. Sono raddoppiate in 4 anni, tra il 2019 e il 2023, le denunce e di conseguenza le indagini per violenza sessuale a Milano. Se i fascicoli iscritti a noti, ossia con indagati, per violenza sessuale nel 2019 erano 339, quest’anno, e solo tra gennaio e fine agosto, sono saliti a 517 (quelli a ignoti erano 171 quattro anni fa e nel 2023 sono 420). Per un totale, in pratica, solo nei primi 8 mesi dell’anno di quasi mille denunce arrivate in Procura. Il segnale antiviolenza consiste nell’eseguire un gesto specifico: sollevare la mano con il pollice piegato nel palmo, successivamente piegare le altre dita verso il basso, simbolicamente intrappolando il pollice tra di esse. Questo segnale di allarme è stato concepito come strumento per contrastare l’aumento dei casi di violenza domestica che si è verificato in tutto il mondo a causa delle misure di isolamento legate alla pandemia da Covid-19.L’origine di questo gesto risale al 14 aprile 2020, quando la Canadian Women’s Foundation lo introdusse per la prima volta in Canada, seguita il 28 aprile 2020 dalla Women’s Funding Network negli Stati Uniti. In diverse occasioni, il segnale ha dimostrato di essere un efficace strumento nel fronteggiare il problema dell’aumento della violenza domestica. Attualmente, il segnale antiviolenza è stato riconosciuto da oltre 40 organizzazioni in Canada e negli Stati Uniti come uno strumento utile nel combattere la violenza domestica. In Italia per contrastare la violenza di genere è sempre attivo il numero antiviolenza e stalking, gratuito e anonimo. Si può chiamare il 1522 quando si è vittime o testimoni di episodi di violenza domestica, sessuale, psicologica, economica o fisica, perpetrati da parte di un partner, un familiare, un conoscente o uno sconosciuto. Il 1522 offre ascolto, informazione, consulenza e orientamento ai servizi territoriali di supporto alle vittime. Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin sono raddoppiate le telefonate al numero antiviolenza.

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