martedì, Maggio 21, 2024

Il papà di Filippo Turetta: “Non è uno che uccide a mano armata, gli è saltato un embolo”

Dell’omicidio di Giulia Cecchettin ha parlato il papà di Filippo Turetta, il giovane che dal carcere di Verona ha ammesso il delitto dell’ex fidanzata 22enne. “Non è uno che uccide a mano armata, gli è saltato l’embolo. Forse voleva sequestrarla per impedirle di laurearsi”, ha detto Nicola Turetta. Intanto la famiglia di Giulia ha nominato un proprio consulente in vista dell’autopsia, fissata per venerdì mattina all’Istituto di medicina legale di Padova.
“Sequestrarla per non darle la soddisfazione della laurea In una lunga intervista a “Chi l’ha visto?”, Nicola Turetta ha formulato le sue ipotesi sul femminicidio di Giulia Cecchettin: “Io ho pensato che volesse sequestrarla, rapirla per non darle la soddisfazione di laurearsi e dopo lasciarla. Purtroppo le cose sono peggiorate, forse voleva farle paura poi la cosa è precipitata e a lui è saltato l’embolo”, ha detto. “Ci sono degli aspetti di questa tragedia che vanno visti in una chiave un po’ diversa, cioè non è uno che ha ucciso a mano armata, non so. So che Giulia andava fuori con lui tranquillamente, fino a quel sabato so che non le ha toccato neanche un capello. Quindi lei era tranquilla quando usciva, lei non aveva questi timori”, ha aggiunto. Dai messaggi di Giulia raccolti dagli inquirenti, però, è emerso il comportamento possessivo di Turetta e come lui cercasse di allontanarla dalle sue amiche.
Le parole di Nicola Turetta “L’unica spiegazione potrebbe, cioè non è una cosa razionale, una persona che ami, che porti a casa… un bene così non può sfociare in una tragedia del genere”, ha aggiunto Nicola Turetta a “Chi l’ha visto?”. “Ha ucciso il suo angelo praticamente, quella che lui amava. E’ un ragazzo che comunque a 21 anni è un bambino, io non lo so, sono fragili. Anche io avevo le mie crisi ma questi ragazzi mi sembra che appena gli togli qualcosa crollano oppure fanno questi atti così violenti. Qui entriamo nel ramo della psicologia e io non lo so, bisognerebbe capire come aiutarli a uscire quando hanno queste cose”, ha spiegato Nicola Turetta.
L’autopsia in programma a Padova Intanto la famiglia di Giulia Cecchettin ha nominato un proprio consulente in vista dell’autopsia fissata per venerdì mattina all’Istituto di medicina legale di Padova. Si tratta del professore triestino Stefano D’Errico, direttore di Medicina legale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina. D’Errico, tra le altre cose, si è occupato di recente del caso della morte di Liliana Resinovich. Un poster di Filippo Turetta con la scritta “Questo è il vostro uomo rieducato” sono state affisse da CasaPound. “In questi giorni stiamo sentendo continuamente parlare di Turetta come figlio sano del patriarcato e di rieducazione nelle scuole. Turetta è invece la conseguenza di una società che non fornisce più valori né, tanto meno, esempi – spiega CasaPound in una nota – Dopo anni di decostruzione di genere, di deresponsabilizzazione del cittadino, a partire dalla scuola, cosa ci si può aspettare se non individui non in grado di affrontare una benché minima difficoltà?” Si parla “di rieducazione ma nelle aule scolastiche si ha addirittura paura nel dare voti negativi ai ragazzi per il rischio di ‘turbarli’ – si legge ancora nella nota del movimento di estrema destra – Che rieducazione ci potrà mai essere in una scuola che non rende ragazzi e ragazze in grado di affrontare difficoltà, superarle e prendersi responsabilità?”.

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