sabato, Maggio 18, 2024

Bologna, bestemmia al lavoro: licenziato

Bologna, un lavoratore di un call center è stato licenziato per aver bestemmiato sul luogo di lavoro. L’azienda in questione è la stessa in cui, due mesi fa, un’operatrice era stata licenziata dopo otto anni di lavoro per aver detto una parolaccia a una cliente durante una telefonata. A denunciare l’accaduto sono state – come riporta l’Agenzia Dire – le sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil di Bologna, che hanno quindi deciso di proclamare 16 ore di sciopero insieme alle Rsu. “Se non fosse reale, ci sembrerebbe di vivere in un film, in un brutto film già visto soltanto poche settimane fa. Un altro collega è stato licenziato per aver esclamato, tra sé e sé, una bestemmia sul posto di lavoro in seguito all’ennesimo malfunzionamento dei sistemi aziendali che impedivano di lavorare”, scrivono i sindacati in un comunicato congiunto. “È inconcepibile togliere un posto di lavoro per un fatto del genere, il lavoratore ha indubbiamente sbagliato, ma la sanzione deve essere commisurata a buonsenso e proporzionalità e deve rispettare quanto previsto dal contratto nazionale”, aggiungono.  Inoltre, i sindacati contestano il “riferimento nella contestazione disciplinare a una norma penale risalente al 1930, quasi cent’anni fa, che fa tornare indietro il Paese a periodi bui di oscurantismo e quando lo Stato era confessionale” e “il richiamo dell’azienda alla sanzione amministrativa per violazione del Codice penale da 51 e 309 euro quasi che la società potesse sostituirsi agli organi della Pubblica amministrazione”. È “il secondo licenziamento in appena due mesi e nel frattempo abbiamo appena evitato che fosse licenziata una terza lavoratrice, a cui hanno dato un provvedimento che rappresenta la massima sanzione prima del licenziamento, dopo tra l’altro averla sospesa dal lavoro illegittimamente per 15 giorni”, sottolineano ancora le sigle sindacali.

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