giovedì, Maggio 16, 2024

Blitz di Greenpeace sotto il quartier generale di Eni a Roma: stop a petrolio e gas

Attiviste e attivisti di Greenpeace sono entrati in azione questa mattina a Roma, presso il quartier generale di Eni, per denunciare “le conseguenze in termini di perdite di vite umane derivanti dall’uso di combustibili fossili da parte di nove grandi compagnie di oil&gas europee, tra cui la stessa Eni”, spiega la ong in una nota.
L’azione è stata compiuta mentre alla Cop28 di Dubai era in corso la presentazione del report “emissioni di oggi, morti di domani. Come le principali compagnie petrolifere e del gas europee mettono a rischio le nostre vite”.
Gli approfondimenti sono stati pubblicati da Greenpeace Paesi Bassi – spiega la ong nella nota – e “dimostrano come, prendendo in considerazione soltanto le emissioni di gas climalteranti del 2022, le nove grandi aziende europee del settore dell’oil&gas analizzate (Shell, TotalEnergies, Bp, Equinor, Eni, Repsol, Omv, Orlen, e Wintershall Dea) si renderebbero responsabili di 360mila decessi prematuri entro il 2100″.
Alcuni attivisti hanno scalato entrambi i lati del palazzo di Eni e aperto due enormi banner con la scritta “today’s emissions=tomorrow’s deaths” (le emissioni di oggi=le morti di domani), mentre sulle facciate della sede dell’azienda sono stati proiettati diversi messaggi, tra cui: “i combustibili fossili uccidono” e “giustizia climatica ora”. In contemporanea, altri attivisti hanno collocato nei pressi della sede di Eni un’installazione di 8 metri di lunghezza con il messaggio “eni’s legacy=climate deaths”.

Articoli correlati

Ultimi articoli