lunedì, Aprile 29, 2024

Patto di stabilità, per ora niente intesa. Gentiloni: “Accordo possibile al 51%”

La notizia arriva intorno alle 4 di notte: per ora i negoziati si sono conclusi, senza un’intesa.  Fino alle ore piccole si sono dunque protratte le discussioni iniziate a cena perr cercare un accordo sulla riforma del Patto di stabilità. Fonti diplomatiche parlano di un “buon progresso”, ma anche della necessità di ulteriori consultazioni politiche e legali. La presidenza spagnola di turno dell’Unione europea valuterà oggi su come procedere e sull’idea di un possibile nuovo Ecofin straordinario. 
Il tema che contrappone i Paesi dell’Unione è sempre lo stesso: c’è chi preme per un calo di disavanzo e debito pubblico (i cosiddetti paesi frugali, come la Germania), e chi auspica maggiore flessibilità delle regole e spazio per gli investimenti (l’Italia è tra questi). 
Ai Paesi con il debito oltre il 90% del Pil, come il nostro, viene chiesto che dopo il rientro entro il 3% del deficit sul Pil, scatti un calo del debito dell’1% annuo (0,5% per chi sta tra 60 e 90% del Pil). Il negoziato sulla governance economica europea, il Patto di Stabilità, dovrebbe continuare formalmente oggi, venerdì, durante l’Ecofin – ovvero la riunione dei ministri delle Finanze dell’Unione.  Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, insiste sulla necessità di prevedere obblighi di risanamento rafforzati per i Paesi sotto procedura per deficit eccessivo. “Ci servono regole che siano realistiche e al tempo stesso sufficienti, ci serve un percorso affidabile verso livelli di debito e deficit più bassi”. Il ministro tedesco ha riconosciuto i progressi fatti in questa trattativa, in particolare con la Francia, ma ha anche avvertito del persistere di elementi “da discutere”. In particolare “i deficit eccessivi vanno trattati in maniera diversa dalle procedure ordinarie – ha detto -: è nel migliore interesse della stabilità economica dell’Ue e dell’Unione monetaria in particolare”, ha detto. Il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, al suo arrivo all’Eurogruppo, a chi gli chiedeva quante chances di accordo ci fossero sulla riforma e se ritiene che possa esserci un accordo domani mattina ha detto: “Un 51% di probabilità, sì”. “Sapete che abbiamo avanzato una proposta come Commissione, questa è una proposta equilibrata e lavoriamo per avere una conclusione bilanciata anche da parte del Consiglio e penso che questa sarà la notizia più importante del giorno o della notte, non lo so, vedremo, o della mattina, ha specificato Gentiloni.  La ministra delle Finanze finlandesi, Riikka Purra, si è dichiarata non ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo: “Ci sono tanti aspetti aperti e il diavolo sta nei dettagli”. “Sarà una lunga notte”, ha detto la presidente di turno dell’Ecofin, la ministra spagnola Nadia Calviño: “Abbiamo fatto progressi nell’ultima settimana, intensificando i contatti a livello tecnico e politico: ci sono state più di 40 riunioni multilaterali, e contatti bilaterali praticamente costanti. E su questa base, la presidenza spagnola ha messo sul tavolo una proposta di compromesso che cerca di avere regole più semplici, più facili da applicare, più realistiche, più adattate alla realtà economica attuale, e anche più equilibrate”.  “Regole – ha rilevato la presidente dell’Ecofin – che garantiscano di avere percorsi credibili di riduzione del debito in modo compatibile con lo stimolo all’investimento produttivo e alla crescita economica. E per questo, la proposta della presidenza preserva gli elementi fondamentali della proposta originaria della Commissione europea, con regole adattate alle caratteristiche di ciascuno Stato membro, che assicurino un impatto anticiclico della politica di bilancio, e che in più garantiscano l’equilibrio tra la riduzione del debito e lo stimolo alla crescita economica”. Per il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis “Ci sono ancora delle differenze tra gli Stati membri sulle regole fiscali, ma se tutti gli Stati approcciano questo processo in maniera costruttiva penso che queste differenze siano superabili”.    Un diplomatico Ue, che si esprime oggi anonimamente con la stampa, è stato chiesto se sia l’Italia a voler porre veti sul patto. “Tutti stanno venendo a questo meeting con una attitudine positiva e costruttiva e l’Italia non è un’eccezione. Tutti vogliono trovare un accordo. Se troviamo un accordo in cui tutti siano rappresentati” questo “darebbe un segno che sia un accordo bilanciato”, ha detto. 

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