lunedì, Aprile 29, 2024

Mattarella prepara il discorso di fine anno: richiamo all’unità, “pace giusta” per le guerre, i giovani

Un messaggio rassicurante, per quanto possibile, che non crei ansia inutile nei cittadini ma che allo stesso tempo non trascuri temi cruciali, pur se angosciosi, come le guerre. Sergio Mattarella è alle prese con il discorso di fine anno, il suo nono discorso. Un record che finora aveva toccato solo il presidente emerito Napolitano scomparso pochi mesi fa. Dunque le guerre, al plurale, perché al conflitto in Ucraina -a febbraio saranno due anni dall’invasione russa- quest’anno si aggiunge quello israeliano-palestinese. Il Capo dello Stato parlerà di entrambi e per entrambi invocherà una pace giusta, come detto più volte negli ultimi mesi. Che si coniughi, cioè, con diritti e sviluppo. Mattarella non mancherà di evidenziare il ruolo che anche l’Italia dovrà svolgere in questo contesto, soprattutto in vista della prossima presidenza del G7. Il Capo dello Stato che dovrebbe parlare per circa 15 minuti, probabilmente affronterà anche il tema delle scadenze elettorali europee di giugno: “Un grande esercizio di democrazia”, come ha detto di recente, al quale spera che la nostra politica arrivi “dimostrando giudizio e lungimiranza”. Un discorso quello del Presidente della Repubblica che toccherà anche un tema a lui caro come i giovani e che, ovviamente, non entrerà nella polemica politica spicciola. Rivolgendosi al nostro Paese, il Presidente dovrebbe tornare sulla necessità di contrastare nel modo più deciso la violenza alle donne. E con altrettanta urgenza sottolineerà l’esigenza per donne e giovani di un lavoro dignitoso. Ma come già negli anni passati, anche in quelli più duri per un paese piegato dalla pandemia, Mattarella intende ricordare a tutti che l’Italia ha le potenzialità per superare ogni difficoltà, quando si mostra unita e quando i suoi cittadini si mostrano solidali come nel recente passato. Un messaggio che sarà anche di fiducia, dunque, rivolto ai milioni di italiani che dopodomani lo seguiranno dalle 20,30 a reti unificate in televisione, ma anche alla radio e, pochi minuti dopo, anche sui social. Ancora una volta il Capo dello Stato non dovrebbe essere seduto alla sua scrivania, ma in piedi con le bandiere di Quirinale, Italia ed Europa alle spalle.

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