sabato, Maggio 4, 2024

Spari dalla Corea del Nord, Seul fa evacuare due isole al confine e poi risponde al fuoco

La Corea del Sud ha ordinato ai civili l’evacuazione delle isole di Yeonpyeong e di Baengnyeong, lungo la linea di confine con il Nord, nel Mar Giallo, dopo che Pyongyang ha sparato circa 200 proiettili di artiglieria al largo della sua costa occidentale. Lo ha confermato il ministero della Difesa, parlando di un “atto provocatorio” della Corea del Nord. Seul ha risposto al fuoco, sparando a sua volta proiettili veri con l’artiglieria contro l’isola di Yeonpyeong, al confine. Lo scambio di artiglieria fra le due Coree è il primo dal novembre 2023, quando i due Paesi si sono ritirati da un accordo per evitare incidenti militari, che resisteva dal 2018. Ad alimentare il clima di tensione anche le parole del leader nordcoreano Kim Jong-un, che durante una visita a una fabbrica di armi ha chiesto un aumento della produzione di lanciamissili. Per quanto concerne l’azione della Corea del Nord, le autorità locali di Yeonpyeong hanno specificato che si è trattato di una “misura preventiva”. L’isola sudcoreana si trova nel Mar Giallo, a circa 80 km a ovest di Incheon e 12 km a sud della costa della provincia nordcoreana di Hwanghae. Nel 2010, Pyongyang ha sparato 170 proiettili di artiglieria su Yeonpyeong, uccidendo quattro persone, tra cui due civili, nel primo attacco nordcoreano contro civili dai tempi della guerra di Corea (1950-1953). Prima di replicare al fuoco, il ministero della Difesa della Corea del Sud aveva affermato che le raffiche di artiglieria nordcoreane sono state un “atto provocatorio” e aveva esortato Pyongyang a fermarsi, avvertendo che Seul prenderà “misure appropriate” in risposta. “Si tratta di un atto provocatorio che minaccia la pace nella penisola coreana”, ha affermato in un comunicato il dicastero del Sud esortando il Nord a “cessare immediatamente queste azioni” e avvertendo che prenderà “misure adeguate in risposta”. Poche ore prima degli spari, dal leader della Nordcorea era arrivata la richiesta di aumentare la produzione di lanciamissili. Un annuncio, riferisce l’agenzia statale Kcna, giunto in preparazione di uno “scontro militare” con la Corea del Sud e gli Stati Uniti. La Casa Bianca giovedì ha dichiarato che Pyongyang ha fornito a Mosca missili balistici e sistemi di lancio utilizzati nei principali attacchi degli ultimi giorni contro l’Ucraina. “Le nostre informazioni indicano che la Corea del Nord ha recentemente fornito alla Russia sistemi di lancio e diversi missili balistici”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano John Kirby. Secondo il funzionario Usa, le forze russe avrebbero lanciato i missili forniti da Pyongyang verso l’Ucraina il 30 dicembre e il 2 gennaio. Alleati storici, Russia e Corea del Nord sono entrambi soggetti a sanzioni internazionali: la prima per l’invasione dell’Ucraina e la seconda per i suoi programmi missilistici e di armi nucleari vietati. Al termine di una riunione di cinque giorni del comitato centrale del Partito dei lavoratori della Corea alla fine di dicembre, Kim aveva già ordinato l’accelerazione dei preparativi militari per una “guerra” che potrebbe “essere lanciata in qualsiasi momento” nella penisola.
Nel 2023 la Corea del Nord ha condotto un numero record di test missilistici balistici, in violazione di numerose risoluzioni delle Nazioni Unite che lo proibivano. Ha anche inciso nella sua Costituzione il suo status di potenza nucleare e ha testato con successo l’Hwasong-18, il più potente missile balistico intercontinentale del suo arsenale e in grado di raggiungere gli Stati Uniti.

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