martedì, Maggio 14, 2024

Aggiornato il nuovo Piano pandemico: vaccini misura più efficace; lockdown come misura estrema

Il governo ha ultimato l’aggiornamento del Piano pandemico 2024-2028. Giunto alla fase conclusiva, e in attesa dell’accordo finale in Conferenza Stato Regioni, il documento, in versione di bozza, aggiorna il precedente Piano in scadenza il 24 gennaio: in 218 pagine sono descritte le misure da adottare e le politiche di monitoraggio e gestione della crisi. Sulla scorta dell’esperienza del Covid, si riconoscono i vaccini come la misura “più efficace” e si conferma il ricorso alle restrizioni delle libertà personali in caso di necessità il lockdown resta la misura estrema. Importante è non farsi cogliere impreparati di fronte a una nuova pandemia, il cui arrivo, secondo gli esperti, è questione di tempo. Il ministero della Salute sottolinea in una nota di aver predisposto “nei tempi previsti una bozza di ‘Piano strategico operativo per la preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico’, il primo piano pandemico allargato a tutti i patogeni respiratori”. La bozza è al vaglio della Conferenza Stato- Regioni e, all’eventuale esito positivo, verrà inviata alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione. Il nuovo documento, che tiene conto delle indicazioni pubblicate dall’Oms nel 2023, presenta delle novità: il Piano, si legge nella nota di sintesi, estende innanzitutto il perimetro ai patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, rispetto al precedente ‘Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023’. “Vaccini le misure preventive più efficaci ” Inoltre ha una durata quinquennale e “definisce un approccio metodologico che può essere applicato a pandemie con diverse caratteristiche epidemiologiche”. Nelle azioni di contrasto a una pandemia, i vaccini sono indicati come “le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole”. Tuttavia, si precisa che “nella comunicazione di una eventuale campagna vaccinale pandemica, devono essere opportunamente chiariti i limiti della vaccinazione, che deve essere comunque affiancata dall’adozione di buone norme di prevenzione volte al contenimento del contagio”. “Il lockdown si conferma come misura estrema: in condizioni emergenziali può infatti diventare “necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività”. Una precisazione riguarda la durata di tali misure: “Eventuali restrizioni alla libertà individuale – si legge – devono rimanere in vigore solamente lo stretto necessario ed essere proporzionate sia alla probabilità sia all’entità dell’evento, affinché i rischi e i danni che potrebbero derivare per i singoli individui siano contenuti e inferiori al beneficio collettivo auspicato”. Infatti, “l’isolamento di intere comunità o l’interruzione di alcune attività sociali, come la scuola in presenza, può costituire un mezzo per limitare i contagi ma anche l’esperienza del Covid-19 ha mostrato come sia difficilmente sostenibile per lunghi periodi senza conseguenze sia sul benessere della popolazione che sulla sostenibilità economica”. Cinque i principali obiettivi fissati: ridurre gli effetti di una pandemia; consentire azioni appropriate e tempestive; ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali; tutelare la salute degli operatori sanitari; informare e responsabilizzare la comunità. Indicato come essenziale anche il monitoraggio, con un “ampliamento degli operatori sanitari nelle attività di contrasto alla pandemia”. Tra le misure, priorità a test diagnostici, distanziamento fisico, mascherine, isolamento e limitazione degli assembramenti, ma anche potenziamento dei laboratori virologici e tracciamento costante dei contatti. Prevista inoltre la possibilità di sottoscrivere contratti di prelazione per l’acquisto di farmaci e vaccini. Quanto alle risorse economiche, si precisa che sarà fatta “una stima delle risorse necessarie per l’implementazione del piano tanto a livello regionale che nazionale, a cui seguirà una richiesta di finanziamento, in continuità con quanto già realizzato per il PanFlu”. Immediata la reazione dell’opposizione: “Anni ad occhieggiare ai novax, a contestare le misure di restrizione e mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini, per poi preparare un piano che ricalca esattamente le stesse cose fatte dai tanto odiati Conte e Speranza. La destra è sinonimo di ipocrisia”, commenta il capogruppo Pd in commissione Affari sociali, Marco Furfaro.

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