giovedì, Maggio 2, 2024

Molestie all’Università di Torino, sospeso un docente di filosofia 

Un docente di Filosofia dell’Università di Torino è stato sospeso per un mese (periodo in cui non sarà pagato) per aver inviato foto e video inappropriati ad alcune studentesse. A segnalare i comportamenti inappropriati del professore erano state alcune di loro, ascoltate un paio di volte. Il direttore del dipartimento, nell’ultima riunione, ha comunicato a docenti, personale tecnico e studenti il provvedimento adottato. Il clima è rovente. Martedì si è tenuta una protesta del collettivo Studenti Indipendenti e delle transfemministe di “Nonunadimeno”, che hanno appeso ai muri del rettorato una ventina di foglietti che riportavano molestie fisiche e verbali all’interno della comunità accademica. Le ragazze dei collettivi – si legge ancora su La Stampa – dicono di “aver raccolto attraverso un questionario alcune testimonianze di violenze subite che sono state riportate al comitato unico di garanzia, l’organo dell’università che si dovrebbe occupare delle discriminazioni. Ma non è stato fatto niente”. Da qui la decisione di interrompere martedì la seduta del senato accademico. Un blitz a cui il rettore Stefano Geuna ha così risposto: “Dentro l’università non deve trovare spazio alcuna forma di violenza sulle donne. Siamo impegnati con fatti concreti nel contrasto a ogni inaccettabile violenza di genere”. Secondo quanto riportato dal Corriere Torino, a novembre durante un convegno l’avvocato Elena Bigotti, ex consigliere di fiducia dell’ateneo, ha detto che “su 100 segnalazioni ricevute nell’ultimo anno, il 13% sono per molestie in senso lato. Tra queste, tre o quattro casi, se fossimo in tribunale, sarebbero rubricati come violenza sessuale”. Bernini: “Le università non siano mai luogo di molestie” “L’università è il luogo dove prepariamo il futuro. Quello delle studentesse e degli studenti che cercano di dare contenuto al loro talento e alle loro aspettative. È lo spazio dove si alimenta il futuro di tutti. Non può essere, mai, un luogo di molestie”, ha scritto su La Stampa il ministro Anna Maria Bernini. “Gli episodi che arrivano da Torino ci chiamano tutti a una riflessione comune, a una comune responsabilità – ha aggiunto -, le nostre comunità accademiche devono saper sostenere, essere vicine alle studentesse, dare la forza a chi ha subito episodi di violenza di denunciare, permettendo così alla magistratura di fare il suo percorso. Ma non basta. Dobbiamo lavorare sul tempo affinché questi episodi non accadano nelle nostre aule, ma non accadano anche al di fuori delle nostre università. Occorre costruire Atenei dove le studentesse non abbiano paura di rivendicare i propri diritti di libertà, ricevano il dovuto rispetto per la loro persona, per i loro obiettivi e per i loro sogni”.

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