giovedì, Maggio 2, 2024

ASL Roma 4 e il carcere di Civitavecchia: al via il piano di riorganizzazione del servizio di medicina penitenziaria

La giornata di ieri è stata dedicata alla sanità penitenziaria e i diversi attori istituzionali del territorio che orbitano intorno alla realtà carceraria, Direzione Asl Roma 4, Direzione Casa Circondariale Civitavecchia e il Garante delle persone detenute, i professionisti sanitari e non, si sono incontrati per due appuntamenti diversi. Nel corso della mattinata, presso la Casa Circondariale di Civitavecchia, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al corso di formazione, iniziato a novembre scorso, agli undici detenuti che hanno aderito alla V edizione del Progetto Peer Supporter, ideato con lo scopo di formare “sostenitori alla pari”. “Si tratta di una figura di riferimento relazionale per detenuti in fase di fragilità psicologica – ha spiegato la dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma 4, Carola Celozzi, referente del progetto – un promotore di benessere capace di favorire la creazione di un’atmosfera emotivamente accogliente e la relazione con le istituzioni attive in ambito carcerario. Anche nell’ottica della prevenzione dei rischi autolesivi”. Per i partecipanti è stato il momento di raccontare l’esperienza vissuta e il percorso di crescita personale avvenuto attraverso l’acquisizione e lo sviluppo di competenze necessarie per accogliere un compagno in difficoltà, e una maggiore conoscenza di tutte le figure professionali che operano nell’ambiente carcerario. Nel pomeriggio, si è svolto invece, nella sala riunioni della Asl Roma 4, il terzo incontro periodico del Tavolo per la salute dei detenuti, un’iniziativa condotta in stretta sinergia tra la direzione dell’azienda sanitaria locale, quella della struttura penitenziaria di Civitavecchia e il Garante delle persone detenute. Il Tavolo ha l’obiettivo di monitorare la situazione dell’assistenza sanitaria all’interno delle due carceri del territorio, promuovere buone pratiche di collaborazione in favore della salute fisica e mentale dei detenuti, favorire progetti sinergici di inclusione e integrazione. “La continuità operativa e il confronto periodico – ha commentato il Garante per le persone detenute, il professor Stefano Anastasia -rendono l’esperienza di questo tavolo di lavoro realmente produttiva. Un modus operandi che ci auguriamo di poter replicare anche in altre strutture carcerarie.

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