sabato, Aprile 27, 2024

Civitavecchia – Elezioni, presentazione flop di Poletti e funerale politico per Forza Italia

Più che l’inaugurazione di una sede elettorale è sembrata una commemorazione alla memoria di Forza Italia. Ieri pomeriggio l’aspirante candidato sindaco inizialmente civico Paolo Poletti sicuramente si aspettava un’accoglienza migliore. Più calorosa. Invece sotto il cocente sole di quasi primavera uno sparuto gruppo di sostenitori ha aspettato il taglio del nastro fatto davanti al senatore Claudio Fazzone che proprio in quella galleria fu travolto dall’entusiasmo dei sostenitori azzurri nell’ormai lontano 2018. Cerimonia molto veloce e poi lo sciogliete le righe. Con Fazzone c’era l’immarcescibile Giorgio Simeoni uno spaesato Fabio Capolei e un divertito Nazzareno Nei di Noi Moderati. Taglio del nastro per la sede del comitato elettorale Paolo Poletti sindaco. Una candidatura di cui molto si è parlato nei giorni scorsi, appoggiata dalla lista Leali Legali Liberi e da Forza Italia o almeno da una parte del partito azzurro rappresentato oltre che dal senatore Claudio Fazzone, e dal consigliere regionale Giorgio Simeoni anche dagli ex assessori FI Cinzia Napoli, Roberto D’Ottavio e Sandro De Paolis. Soliti volti tra i presenti che, come i biplani di Mussolini, si spostano da una location all’altra per fare numero. Poletti dalla sua è un generale di lungo corso. Un signore che ancora non si è reso conto in che guaio politico si è andato a ficcare. Il coraggio del militare che è comunque in lui non manca: «Benvenuti a casa vostra, questo è uno spazio non mio ma per la città, per parlare dei programmi che abbiamo per Civitavecchia e per consentire ai nostri concittadini di esprimere le loro opinioni e darci un contributo». La classe del gentleman fuori posto è stata surclassata dall’ex caposcorta della Polizia Claudio Fazzone che, lui sì gigante della politica, ha capito subito che i tempi dei Frascarelli e Mari sono ormai tramontati. Non ha digerito l’assenza di tutti, nessuno escluso, di coloro che possono definirsi ancora aderenti ad una partito, Forza Italia, ridotto in macerie. Il presidente della Commissione Ambiente del Senato non ha risparmiato poi una serie di frecciatine all’amministrazione attuale: «Se non iniziamo a fare dei cambiamenti veri, e parlo anche del partito che rappresento, non arriveremo a lasciare ai giovani una società che funziona in maniera diversa. Buche attappate e lampadine cambiate sono un diritto dei cittadini. Non si può vivacchiare solo per mantenere un ruolo, non si può consentire una continua trasmigrazione di assessori. Non condivido che ci si debba per forza alleare per coalizioni, lo ho detto al mio partito: io mi devo mettere insieme alle persone migliori. Non si può consentire che in una amministrazione ci siano marito e moglie con ruoli diversi».

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