domenica, Maggio 19, 2024

Oggi e domani Forza Italia a congresso, Tajani: “Berlusconi ha costruito anche il nostro futuro”

Al via il congresso nazionale di Forza Italia al palazzo dei congressi dell’Eur. Sul palco ci sono il segretario Antonio Tajani, e i capigruppo di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli. Il meeting ha preso il via con l’inno di Mameli, con la platea in piedi. Un migliaio di delegati da tutta Italia, un candidato unico alla segreteria e quattro vice. Forza Italia scalda i motori per il congresso che si riunisce dal pomeriggio di oggi a Roma e confermerà la leadership di Antonio Tajani. Con lui saranno eletti quattro vice: Roberto Occhiuto, Deborah Bergamini, Stefano Benigni e Alberto Cirio, C’è un grande spazio tra Elly Schlein e Giorgia Meloni – scandisce il segretario ricandidato Antonio Tajani – e noi vogliamo occuparlo”. Con la relazione al congresso di Forza Italia, “rivendicherò il nostro ruolo. Lancerò un grande appello a tutte le forze anche civiche che si riconoscono nel popolarismo europeo, perché combattano con noi una grande battaglia per costruire la dimora punto di riferimento degli italiani che vogliono una forza seria, credibile, affidabile, responsabile, alla quale affidarsi anche nei momenti di difficoltà”. Tajani punta a radicare l’immagine di FI come forza solida, moderata ed europeista dentro la coalizione di governo. Obiettivo è raggiungere la percentuale del 10% alle europee e raddoppiare questo risultato alle prossime politiche. Il mantra, alla vigilia della convention, è il “voto utile: il Ppe sarà la prima forza politica nel parlamento europeo – la previsione del leader azzurro -. Tutto lascia pensare che il prossimo presidente della Commissione e del Parlamento europeo saranno esponenti popolari. Più forte è Forza Italia più forte è l’Italia in Europa”. E la collocazione dentro i popolari europei è tanto radicata che questa volta, alle urne gli elettori troveranno proprio il Ppe al centro del simbolo azzurro. Il vicepremier con delega agli Affari Esteri riceve l’investitura ufficiale a leader del partito e non ci sarà gara interna nemmeno tra i vicesegretari (il numero dei candidati è pari a quello dei posti disponibili). “Nonostante i capelli grigi, l’età e l’esperienza, questo è il discorso più difficile e importante della mia vita”, dice Tajani, prendendo la parola. “Non è facile, mi sento un po’ come un giocatore della squadra di Maradona che deve fare la finale di Champions, però Maradona non c’è più… E tu per cercare di fare quello che faceva Maradona, hai una sola possibilità: chiedere aiuto a tutta la squadra e a tutta la curva perché ti sostenga. La squadra siamo noi, la curva sono i nostri elettori e Maradona è Silvio Berlusconi”. L’unica sfida in questo congresso sarà per la carica del “sostituto”: in caso di impedimento del segretario, prenderà il suo posto il vice che avrà preso più voti o, a parità, il più anziano. Occhiuto, Bergamini, Benigni e Cirio sono quattro volti noti del partito: il primo è considerato vicino a Tajani e stando ai pronostici dovrebbe essere il più votato; la seconda ha storicamente buoni rapporti con la famiglia Berlusconi; il terzo viene associato a Marta Fascina; mentre il quarto – governatore del Piemonte – è espressione dei territori. Nelle ultime modifiche allo statuto è stata poi introdotta la figura del presidente del consiglio nazionale, ruolo che potrebbe essere affidato a Renato Schifani. “Noi siamo qua, dopo qualche mese che il nostro leader è scomparso. Tutti quanti erano convinti, forse anche noi lo temevamo, di essere destinati all’emarginazione politica, alla scomparsa dal palcoscenico nazionale. E’ successo l’esatto contrario, e io lo ricordo sempre, per merito anche nostro ma soprattutto del nostro leader, che ha avuto la capacità di fare l’esatto contrario di ciò di cui lo accusavano”, cioè “dopo di me il nulla”. Il vicepremier ha detto che Berlusconi ha costruito anche il futuro di Forza Italia. “La Russia ha scelto la strada del conflitto, all’esterno e all’interno. All’interno ha scelto la via della repressione. L’aggressione all’Ucraina è una sfida all’Occidente e alla legalità internazionale e la morte in carcere di Navalny ci riporta a metodi spietati dell’Unione sovietica. Poco importa se sia stato un killer o se sia stato condotto alla morte lentamente per la condizione carceraria. Sempre di omicidio si tratta”. Ha detto Tajani: “Il Putin di Pratica di Mare non c’è più, è un altro Putin”, ha aggiunto. “Siamo amici di Israele, abbiamo sostenuto Israele e pianto il massacro del 7 ottobre, e non possiamo neanche paragonare Israele ad Hamas. Comprendiamo la necessità di reagire, ma di fronte a tutto questo abbiamo anche il dovere di chiedere ai nostri amici israeliani di comportarsi secondo le regole di civiltà e umanità che condividiamo con loro. Non accetteremo mai una soluzione che preveda la cancellazione di Israele dalla carta geografica, ma combatteremo anche per ché il popolo palestinese possa avere esaudito il suo sogno di avere uno Stato che non sia succube di Hamas. Perché, come per la Russia e Putin, Hamas non è la Palestina e la Palestina non è Hamas”. Al via il congresso nazionale di Forza Italia al palazzo dei congressi dell’Eur. Sul palco ci sono il segretario Antonio Tajani, e i capigruppo di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli. Il meeting ha preso il via con l’inno di Mameli, con la platea in piedi. Un migliaio di delegati da tutta Italia, un candidato unico alla segreteria e quattro vice. Forza Italia scalda i motori per il congresso che si riunisce dal pomeriggio di oggi a Roma e confermerà la leadership di Antonio Tajani. Con lui saranno eletti quattro vice: Roberto Occhiuto, Deborah Bergamini, Stefano Benigni e Alberto Cirio. Atteso l’arrivo di Paolo Berlusconi, fratello del fondatore, potrebbe portare il saluto della famiglia del Cavaliere alla kermesse. “C’è un grande spazio tra Elly Schlein e Giorgia Meloni – scandisce il segretario ricandidato Antonio Tajani – e noi vogliamo occuparlo”. Con la relazione al congresso di Forza Italia, “rivendicherò il nostro ruolo. Lancerò un grande appello a tutte le forze anche civiche che si riconoscono nel popolarismo europeo, perché combattano con noi una grande battaglia per costruire la dimora punto di riferimento degli italiani che vogliono una forza seria, credibile, affidabile, responsabile, alla quale affidarsi anche nei momenti di difficoltà”. Tajani punta a radicare l’immagine di FI come forza solida, moderata ed europeista dentro la coalizione di governo. Obiettivo è raggiungere la percentuale del 10% alle europee e raddoppiare questo risultato alle prossime politiche. Il mantra, alla vigilia della convention, è il “voto utile: il Ppe sarà la prima forza politica nel parlamento europeo – la previsione del leader azzurro -. Tutto lascia pensare che il prossimo presidente della Commissione e del Parlamento europeo saranno esponenti popolari. Più forte è Forza Italia più forte è l’Italia in Europa”. E la collocazione dentro i popolari europei è tanto radicata che questa volta, alle urne gli elettori troveranno proprio il Ppe al centro del simbolo azzurro. Il vicepremier con delega agli Affari Esteri riceve l’investitura ufficiale a leader del partito e non ci sarà gara interna nemmeno tra i vicesegretari (il numero dei candidati è pari a quello dei posti disponibili). “Nonostante i capelli grigi, l’età e l’esperienza, questo è il discorso più difficile e importante della mia vita”, dice Tajani, prendendo la parola. “Non è facile, mi sento un po’ come un giocatore della squadra di Maradona che deve fare la finale di Champions, però Maradona non c’è più… E tu per cercare di fare quello che faceva Maradona, hai una sola possibilità: chiedere aiuto a tutta la squadra e a tutta la curva perché ti sostenga. La squadra siamo noi, la curva sono i nostri elettori e Maradona è Silvio Berlusconi”. L’unica sfida in questo congresso sarà per la carica del “sostituto”: in caso di impedimento del segretario, prenderà il suo posto il vice che avrà preso più voti o, a parità, il più anziano. Occhiuto, Bergamini, Benigni e Cirio sono quattro volti noti del partito: il primo è considerato vicino a Tajani e stando ai pronostici dovrebbe essere il più votato; la seconda ha storicamente buoni rapporti con la famiglia Berlusconi; il terzo viene associato a Marta Fascina; mentre il quarto – governatore del Piemonte – è espressione dei territori. Nelle ultime modifiche allo statuto è stata poi introdotta la figura del presidente del consiglio nazionale, ruolo che potrebbe essere affidato a Renato Schifani. “Noi siamo qua, dopo qualche mese che il nostro leader è scomparso. Tutti quanti erano convinti, forse anche noi lo temevamo, di essere destinati all’emarginazione politica, alla scomparsa dal palcoscenico nazionale. E’ successo l’esatto contrario, e io lo ricordo sempre, per merito anche nostro ma soprattutto del nostro leader, che ha avuto la capacità di fare l’esatto contrario di ciò di cui lo accusavano”, cioè “dopo di me il nulla”. Il vicepremier ha detto che Berlusconi ha costruito anche il futuro di Forza Italia. “La Russia ha scelto la strada del conflitto, all’esterno e all’interno. All’interno ha scelto la via della repressione. L’aggressione all’Ucraina è una sfida all’Occidente e alla legalità internazionale e la morte in carcere di Navalny ci riporta a metodi spietati dell’Unione sovietica. Poco importa se sia stato un killer o se sia stato condotto alla morte lentamente per la condizione carceraria. Sempre di omicidio si tratta”. Ha detto Tajani: “Il Putin di Pratica di Mare non c’è più, è un altro Putin”, ha aggiunto. “Siamo amici di Israele, abbiamo sostenuto Israele e pianto il massacro del 7 ottobre, e non possiamo neanche paragonare Israele ad Hamas. Comprendiamo la necessità di reagire, ma di fronte a tutto questo abbiamo anche il dovere di chiedere ai nostri amici israeliani di comportarsi secondo le regole di civiltà e umanità che condividiamo con loro. Non accetteremo mai una soluzione che preveda la cancellazione di Israele dalla carta geografica, ma combatteremo anche per ché il popolo palestinese possa avere esaudito il suo sogno di avere uno Stato che non sia succube di Hamas. Perché, come per la Russia e Putin, Hamas non è la Palestina e la Palestina non è Hamas”. “Da presidente di un partito so bene quanto sia importante un congresso nella vita di qualsiasi movimento politico. Posso solo immaginare quanto questo congresso sia importante per Forza Italia, la prima volta senza Silvio Berlusconi, senza un uomo straordinario che ha segnato la storia recente”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio. “C’è chi ha detto che non ci sarebbe stato un futuro per FI, sapevamo che era una previsione sbagliata e i fatti lo stanno provando. Antonio Tajani e tutta la classe dirigente del partito hanno saputo raccogliere un’eredità politica importante, e FI continua ad essere punto di riferimento importante per una parte di elettorato di centrodestra”, ha aggiunto Meloni. Al via il congresso nazionale di Forza Italia al palazzo dei congressi dell’Eur. Sul palco ci sono il segretario Antonio Tajani, e i capigruppo di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli. Il meeting ha preso il via con l’inno di Mameli, con la platea in piedi. Un migliaio di delegati da tutta Italia, un candidato unico alla segreteria e quattro vice. Forza Italia scalda i motori per il congresso che si riunisce dal pomeriggio di oggi a Roma e confermerà la leadership di Antonio Tajani. Con lui saranno eletti quattro vice: Roberto Occhiuto, Deborah Bergamini, Stefano Benigni e Alberto Cirio. Atteso l’arrivo di Paolo Berlusconi, fratello del fondatore, potrebbe portare il saluto della famiglia del Cavaliere alla kermesse. “C’è un grande spazio tra Elly Schlein e Giorgia Meloni – scandisce il segretario ricandidato Antonio Tajani – e noi vogliamo occuparlo”. Con la relazione al congresso di Forza Italia, “rivendicherò il nostro ruolo. Lancerò un grande appello a tutte le forze anche civiche che si riconoscono nel popolarismo europeo, perché combattano con noi una grande battaglia per costruire la dimora punto di riferimento degli italiani che vogliono una forza seria, credibile, affidabile, responsabile, alla quale affidarsi anche nei momenti di difficoltà”. Tajani punta a radicare l’immagine di FI come forza solida, moderata ed europeista dentro la coalizione di governo. Obiettivo è raggiungere la percentuale del 10% alle europee e raddoppiare questo risultato alle prossime politiche. Il mantra, alla vigilia della convention, è il “voto utile: il Ppe sarà la prima forza politica nel parlamento europeo – la previsione del leader azzurro -. Tutto lascia pensare che il prossimo presidente della Commissione e del Parlamento europeo saranno esponenti popolari. Più forte è Forza Italia più forte è l’Italia in Europa”. E la collocazione dentro i popolari europei è tanto radicata che questa volta, alle urne gli elettori troveranno proprio il Ppe al centro del simbolo azzurro. Il vicepremier con delega agli Affari Esteri riceve l’investitura ufficiale a leader del partito e non ci sarà gara interna nemmeno tra i vicesegretari (il numero dei candidati è pari a quello dei posti disponibili). “Nonostante i capelli grigi, l’età e l’esperienza, questo è il discorso più difficile e importante della mia vita”, dice Tajani, prendendo la parola. “Non è facile, mi sento un po’ come un giocatore della squadra di Maradona che deve fare la finale di Champions, però Maradona non c’è più… E tu per cercare di fare quello che faceva Maradona, hai una sola possibilità: chiedere aiuto a tutta la squadra e a tutta la curva perché ti sostenga. La squadra siamo noi, la curva sono i nostri elettori e Maradona è Silvio Berlusconi”. L’unica sfida in questo congresso sarà per la carica del “sostituto”: in caso di impedimento del segretario, prenderà il suo posto il vice che avrà preso più voti o, a parità, il più anziano. Occhiuto, Bergamini, Benigni e Cirio sono quattro volti noti del partito: il primo è considerato vicino a Tajani e stando ai pronostici dovrebbe essere il più votato; la seconda ha storicamente buoni rapporti con la famiglia Berlusconi; il terzo viene associato a Marta Fascina; mentre il quarto – governatore del Piemonte – è espressione dei territori. Nelle ultime modifiche allo statuto è stata poi introdotta la figura del presidente del consiglio nazionale, ruolo che potrebbe essere affidato a Renato Schifani. “Noi siamo qua, dopo qualche mese che il nostro leader è scomparso. Tutti quanti erano convinti, forse anche noi lo temevamo, di essere destinati all’emarginazione politica, alla scomparsa dal palcoscenico nazionale. E’ successo l’esatto contrario, e io lo ricordo sempre, per merito anche nostro ma soprattutto del nostro leader, che ha avuto la capacità di fare l’esatto contrario di ciò di cui lo accusavano”, cioè “dopo di me il nulla”. Il vicepremier ha detto che Berlusconi ha costruito anche il futuro di Forza Italia. “La Russia ha scelto la strada del conflitto, all’esterno e all’interno. All’interno ha scelto la via della repressione. L’aggressione all’Ucraina è una sfida all’Occidente e alla legalità internazionale e la morte in carcere di Navalny ci riporta a metodi spietati dell’Unione sovietica. Poco importa se sia stato un killer o se sia stato condotto alla morte lentamente per la condizione carceraria. Sempre di omicidio si tratta”. Ha detto Tajani: “Il Putin di Pratica di Mare non c’è più, è un altro Putin”, ha aggiunto. “Siamo amici di Israele, abbiamo sostenuto Israele e pianto il massacro del 7 ottobre, e non possiamo neanche paragonare Israele ad Hamas. Comprendiamo la necessità di reagire, ma di fronte a tutto questo abbiamo anche il dovere di chiedere ai nostri amici israeliani di comportarsi secondo le regole di civiltà e umanità che condividiamo con loro. Non accetteremo mai una soluzione che preveda la cancellazione di Israele dalla carta geografica, ma combatteremo anche per ché il popolo palestinese possa avere esaudito il suo sogno di avere uno Stato che non sia succube di Hamas. Perché, come per la Russia e Putin, Hamas non è la Palestina e la Palestina non è Hamas”. “Da presidente di un partito so bene quanto sia importante un congresso nella vita di qualsiasi movimento politico. Posso solo immaginare quanto questo congresso sia importante per Forza Italia, la prima volta senza Silvio Berlusconi, senza un uomo straordinario che ha segnato la storia recente”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio. “C’è chi ha detto che non ci sarebbe stato un futuro per FI, sapevamo che era una previsione sbagliata e i fatti lo stanno provando. Antonio Tajani e tutta la classe dirigente del partito hanno saputo raccogliere un’eredità politica importante, e FI continua ad essere punto di riferimento importante per una parte di elettorato di centrodestra”, ha aggiunto Meloni. “Voglio ringraziare Tajani per la sua leadership, per i tanti anni che ha dedicato al servizio dell’Italia e dell’Europa”. Lo ha affermato la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, in un video messaggio al congresso di Forza Italia. “Sotto la sua guida”, Forza Italia rappresenta “l’ancora dell’Italia in Europa”, ha continuato. “So che il futuro sarà in buone mani”.

Articoli correlati

Ultimi articoli