giovedì, Maggio 23, 2024

Omicidio Piscitelli, i n aula la deposizione di Rosaria Sorrentino

Il 7 agosto 2019, data in cui Fabrizio Piscitelli viene ucciso con un colpo di pistola alla testa su una panchina del Parco degli acquedotti, sembra un giorno come tanti. Almeno da quanto risulta dall’analisi dei tabulati eseguita su uno dei cellulari del leader degli irriducibili. Le chiamate con la figlia, con il fratello, con un ultrà di fede biancoceleste e con un giornalista sportivo. L’ultima telefonata alle 18 e 09, mezz’ora prima di essere freddato da un killer travestito da runner che per la Procura di Roma è l’argentino Raul Esteban Calderon. La deposizione molto tecnica di Rosaria Sorrentino, assistente capo della Polizia di Stato, riguarda non solo la vittima, ma anche il suo presunto assassino. Emerge che, nell’orario del delitto, sull’utenza dell’imputato non si registra traffico telefonico e telematico che possa geolocalizzarlo. Tra i contatti di Diabolik, riferisce ancora la teste dell’accusa, non risultano esserci Leandro Bennato, Giuseppe Molisso e Alessandro Capriotti, i tre nomi della mala romana che erano stati indicati inizialmente come mandanti dell’omicidio, poi archiviati. Il giorno prima del delitto, si rileva una chiamata tra lo stesso Diablo e Andrea Pacileo, psichiatra di un ospedale pubblico romano finito al centro di un’indagine della direzione distrettuale antimafia su Elvis Demce. Il medico – secondo i magistrati di Piazzale Clodio – avrebbe fornito finte perizie e visite per favorire il narcotrafficante di origini albanesi.

Articoli correlati

Ultimi articoli