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Scambio elettorale politico mafioso ad Anzio, un ex assessore in silenzio, l’altro parla. I coinvolti

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Sono iniziati gli interrogatori da parte della Procura della Repubblica di Roma per un presunto scambio elettorale politico mafioso ad Anzio. È stato rinviato alla prossima settimana, su richiesta del difensore, l’interrogatorio davanti al Pubblico Ministero di Candido De Angelis, ex sindaco di Anzio. Sempre la prossima settimana sarà sentita l’ex consigliera Cinzia Galasso. L’ex assessore Gualtiero Di Carlo e l’ex consigliera Lucia Pascucci, convocati ieri pomeriggio in Procura a Roma dal Pm della Divisione Distrettuale Antimafia (DDA) Giovanni Musarò si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Un quarto indagato, l’ex assessore Giuseppe Ranucci, ha invece risposto alle domande del magistrato. «Ha risposto al pubblico ministero per chiarire la sua posizione e in particolare riguardo al contenuto di alcune intercettazioni», ha spiegato all’Adnkronos l’avvocato Francesco Mercadante, difensore dell’ex assessore di Anzio Giuseppe Ranucci. Ha parlato di leggerezze, ma non di reati. Questo filone di indagine è coordinato dai magistrati della DDA già titolari della maxi inchiesta ‘Tritone’ che ha portato al commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno. L’accusa della DDA è quella di scambio elettorale politico mafioso. Nel febbraio 2022 l’inchiesta aveva portato all’arresto di oltre 60 persone eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo della Capitale. Tra le accuse anche quella di associazione a delinquere di stampo mafioso. Ai vertici di due distinti gruppi criminali, distaccamenti delle ‘ndrine, c’erano Giacomo Madaffari, Bruno Gallace e Davide Perronace. In base a quanto emerso dalle indagini, i clan della ‘ndrangheta puntavano a ‘colonizzare’ il litorale romano. Per rafforzare il proprio potere sfruttavano la consolidata capacità di importare ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, per poi infiltrarsi nelle amministrazioni locali attraverso la gestione e il controllo di attività economiche nei più svariati settori, da quello ittico alla gestione e smaltimento dei rifiuti. Nell’ambito del procedimento sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno, il Gup di Roma in abbreviato, riconoscendo l’accusa di associazione di tipo mafioso nel febbraio dello scorso anno, ha condannato a 20 anni tra gli altri, Bruno Gallace, Vincenzo Italiano, Gregorio Spanò e Fabrizio Schinzari e ha rinviato a giudizio un’altra trentina di imputati il cui processo con rito ordinario è in corso a Velletri.

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