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Mazzarino contro i piani in arrivo al consiglio di Ladispoli

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“A quello dei vincitori preferisco il carro dei perdenti. Non c’è nessuno che ti spintona per salire, si sta più larghi e la compagnia è sicuramente più sincera”. Abbiamo aperto con un aforisma anonimo che ci sembra in sintonia con le ultime notizie da Ladispoli, anche se, amaramente, constatiamo che l’opposizione a Grando non sia identificabile con quella in esso citata, in quanto ci sembra una opposizione a cavallo fra l’impotente e l’ipnotizzato che speriamo si svegli anche con i fatti oltre che con i proclami. Il clima di questi tempi è pre-elettorale ed anche se nessuno si strappa i capelli per le elezioni europee esse sono utilissime ai cambia-partito per non dare troppo nell’occhio magari accampando scuse più o meno plausibili. Il sindaco Grando non ha mancato questa occasione per fare quello che era nell’aria da tempo ed avevamo già previsto, ovvero cambiare partito abbandonando con languido comunicato la Lega in cui si era sinceramente accasato insieme agli adulatori dell’allora capitan-Salvini che reggeva il governo. Ma ora che la barca fa acqua ed i suoi numeri non garantiscono più candidature comode e poltrone, ha ritenuto meglio andare su una scialuppa di salvataggio verso nuovi imbarchi, specialmente pensando di candidarsi alle prossime regionali. Calcolo elettorale privo di contenuti ideologici visto che Grando è partito da una lista pseudo-civica che gli ha permesso di presentarsi con la maschera del giovane politico fuori dai giochi dei potenti, salvo poi instradarsi sulla stessa politica del suo predecessore ovvero in favore degli stessi identici potenti. Da notare che, in quel momento Fratelli d’Italia era ad un misero 6% e non garantiva elezione o poltrone, ed è quindi stato più utile indossare le vesti del civico, ma poi la Lega ha compiuto il grande exploit, anche nel Lazio, diventando partito di governo ed ecco così scoppiare in Grando il grande amore per la cassœula, la cotoletta alla milanese e Alberto da Giussano. Oggi la Lega cala e Fratelli d’Italia è vincente ed allora serve riscoprire la fratellanza rispolverando vecchie amicizie ma, visto che in Fratelli d’Italia i posti in prima fila sono al completo, potrebbe anche essere un buon ripiego indossare il vestito azzurro di Forza Italia che, comunque sembra aver sorpassato la Lega, probabilmente mantenendo la sintonia con il proprio mentore a livello regionale. La triste realtà è che non ci sono a monte valori o visioni di buon governo, ma solo il grande bisogno di continuare a mantenere la poltrona di sindaco governando con arroganza ed anche calpestando chi ha mantenuto una coerenza politica, e per chi non lo ricordasse basterà andare a chiedere ai consiglieri epurati con astioso rancore e a quelli usati come semplici pupi siciliani ad alzare la manina.Il motivo di tanto bisogno di potere lo vediamo ormai da tempo nel continuo compulsivo bisogno di far approvare piani particolareggiati e nuove cubature ad personam ed anche facendo approvare una variante di PRG con palesi lacune ed una VAS palesemente avariata. Inutile che il sindaco provi a nascondersi dietro la scusa delle procedure presentate al settore tecnico perché in realtà nessuno sprecherebbe decine di migliaia di euro per progettare nuova cubatura se non avesse già certezza matematica che la maggioranza del sindaco poi la voti ubbidientemente e, soprattutto, silenziosamente. Approvare nuova cubatura, fra l’altro non chiaramente allineata alla variante di Piano Regolatore Generale, è un atto politico per indirizzare la cittadina verso la città dormitorio, con tanto cemento e pochi servizi. Basta leggere i piani portati in consiglio per capire quale ostentata confusione urbanistica venga deliberata, tanto che torna a mente la battuta di un famoso film “nel torbido si pesca meglio”. Tanta arroganza è dovuta soprattutto al fatto che chi ottiene i benefici sono sempre i soliti nomi, gli stessi dell’epoca Paliotta. Il triste risultato è che l’unica zona che avrebbe dovuto sviluppare per prima, dal 2010 avendone pieno titolo, ovvero, il bistrattato Olmetto, viene scientificamente mantenuta nel più squallido degrado mentre zone di aree agricole tutelate vengono cementificate nella totale assenza di una pianificazione urbanistica dei servizi come fogne, sistema idrico o comunicazione. Prima costruire le case e dopo pensare ai servizi questa è la speculazione più efficiente che ora viene portata avanti, anche perché, dopo i servizi saranno realizzati in urgenza spendendo di più e con minore efficienza gli unici a rimetterci sono i cittadini. Così abbiamo visto fare a Roma e se ne comprende il nefasto risultato. Ora stiamo per assistere all’ennesimo scempio ovvero due altri piani integrati, due proposte di scambio fra aree cosiddette ‘bianche’ come le anime perdute nell’oblio che saranno ‘cedute’ in cambio di cubatura. E dietro di questi ‘miracoli’ urbanistici ci sono sempre i soliti nomi contro i quali non avremmo nulla se, e sottolineiamo un grande se, le proposte fossero adeguate e non frutto di invenzioni al tavolo chirurgico dell’ufficio tecnico su un territorio che ormai ha la maschera dell’ossigeno mentre si sente gridare ‘lo stiamo perdendo’. Quello che troviamo deplorevole è lo sfregio all’ordine logico di ogni buon progetto urbanistico, ovvero partire da una idea di città, progettare servizi e, conseguentemente, le cubature. Uno sfregio portato avanti soprattutto dalle giunte Grando proponendo una pletora di piani a macchia di leopardo, legalizzando patetiche giustificazioni relativamente ai servizi e mettendo sotto al tappeto tutta la polvere della mancanza di fogne, acqua e viabilità tutto pur di concedere cubatura ai soliti noti. Questo comportamento sta creando danni urbanistici e sociali che i cittadini pagheranno per anni con un disagio sociale e rischio ambientale elevatissimi. Per non parlare dei tanti piccoli inganni che si celano in queste proposte, una l’abbiamo segnalata per San Nicola nelle settimane scorse e la continueremo a seguire, ma anche in questi nuovi piani ve ne sono in pectore e vedremo se i consiglieri comunali li scopriranno oppure si tapperanno il naso per poi, forse, risponderne in proprio. Di certo l’ufficio tecnico del Comune negli ultimi due anni somiglia sempre più ad Hogwarts il magico castello di Harry Potter dove novelli maghetti invece che ali di pipistrello e bava di rana mettono nel calderone documenti mancanti, libere interpretazioni, consulenze pagate, mancanza di aggiornamenti del catasto. Così, il Gran Dipartimento delle magie Tecniche fa apparire magicamente cubatura per i soliti personaggi. La logica è sempre la stessa “servizio pubblico perde, interesse privato vince’ e poco conta se tocca ricomprarsi un giardino pubblico o un’area verde che sono tali da decenni. Una scena che vedremo prossimamente in Consiglio comunale sarà molto simile a quella in cui Totò cerca di vendere la Fontana di Trevi allo sprovveduto turista. Nel nostro caso, però, gli sprovveduti turisti, sono i consiglieri comunali i quali dovranno tapparsi il naso e far finta di non leggere molte cose, come anche per la vicenda dell’area a S. Nicola, ma chissà se sono consapevoli che, nel caso qualche magia non riuscisse, ne saranno tutti responsabili in solido. Ci viene così da chiudere questo contributo citando un altro aforisma anonimo: “Come vorrei che sul carro dei vincitori salisse il controllore!”.

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