Home Primo piano Esteri Stoltenberg a Kiev: “Non e’ troppo tardi per la vittoria ucraina” 

Stoltenberg a Kiev: “Non e’ troppo tardi per la vittoria ucraina” 

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“Seri ritardi nell’invio di aiuti hanno comportato serie conseguenze. Ma non è troppo tardi perché l’Ucraina vinca, un maggior supporto ora è in arrivo. Gli alleati hanno ascoltato il tuo appello”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa a Kiev con il presidente Volodymyr Zelensky, assicurando di “aspettarsi annunci di nuovi aiuti” da parte degli alleati. “Credo davvero che il posto giusto per l’Ucraina sia la Nato e quindi sto lavorando duramente per garantire che l’Ucraina diventi membro di questa alleanza. Per tale decisione abbiamo bisogno che tutti gli alleati siano d’accordo. Non mi aspetto che raggiungeremo tale accordo entro il vertice di luglio. Ma spero davvero che riusciremo a dimostrare che stiamo avvicinando l’Ucraina all’adesione e che si arrivi quanto prima ad avere l’Ucraina come membro a pieno titolo”. Lo ha detto Jens Soltenberg in conferenza stampa con Zelensky, sottolineando: “Attendo con ansia il giorno in cui la bandiera ucraina sventolerà alta nel quartier generale della Nato”.  “È importante che la consegna degli aiuti militari all’Ucraina sia più rapida”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Attendiamo sviluppi positivi da parte dei nostri partner, sappiamo cosa possono offrire. Ma più veloce sarà l’invio di aiuti militari più potremo stabilizzare il Paese”. L’attacco lanciato dalla Russia agli hotel di Mykolaiv, che secondo Mosca ospiterebbero combattenti stranieri assoldati dall’Ucraina, ha causato la morte di 14 mercenari e il ferimento di altri otto, ha detto a Ria Novosti una fonte sul posto. “Gli otto feriti sono stati ricoverati in ospedale – ha affermato Sergei Lebedev, coordinatore delle forze della resistenza -. Sono alloggiati separatamente dagli altri. Due sono in gravi condizioni e sei sono stati stabilizzati. La Resistenza ha visto almeno 14 morti trasportati all’obitorio”. 

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