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Meloni: “Sgravi di due anni per assumere giovani e donne”. Bonus da 100 euro a gennaio 2025

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Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni, e un’indennità di 100 euro a gennaio 2025 per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro. Il premier Giorgia Meloni insieme a metà governo presenta ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori. Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni, e un’indennità di 100 euro a gennaio 2025 per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro. Il premier Giorgia Meloni insieme a metà governo presenta ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori. In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Sul fronte fiscale, sarà invece erogata a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Con il Decreto coesione il governo punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Questi fondi europei vengono assegnati al Paese ogni sette anni vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese. Poco prima del confronto con le organizzazioni sindacali in vista del primo maggio, sempre a Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio e una delegazione del governo hanno incontrato Cgil, Cisl e Uil e la confederazione europea e internazionale dei sindacati per una consultazione in vista del vertice G7, in programma in Puglia dal 13 al 15 giugno. Come di consueto, il Labour7, il formato che riunisce le organizzazioni sindacali delle nazioni G7 e dell’Ue, partecipa ai lavori formulando raccomandazioni ai leader e ai ministri del Lavoro e presentando le priorità dell’agenda: un’agenda che punti – si legge nella dichiarazione – alla crescita dell’occupazione, verde e di qualità, della sicurezza sul lavoro e dei salari. Presenti agli incontri i segretari generali di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, per la Cgil i segretari confederali – non Maurizio Landini a Palermo per un’assemblea contro la mafia. “In attesa di leggere i testi, la nostra prima valutazione è che condividiamo la riforma delle politiche di coesione, con l’obiettivo di andare speditamente verso la messa a terra degli interventi. Sul fronte fiscale il governo conferma la detassazione dei premi di risultato con la cedolare al 5%. Il bonus di 100 euro a gennaio è nella prospettiva di sostenere i redditi di fasce deboli. Sul mercato del lavoro si rafforzano gli incentivi all’occupazione giovanile e femminile e nelle aree meridionali, con una maxi deduzione del 120%” sulle assunzioni”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dopo l’incontro a Palazzo Chigi. “Il giudizio è assolutamente non positivo sia per le modalità sia per i contenuti a bonus. Emergenza precarietà e salario sono assenti”. Sono le parole della segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David. “Ci sono alcune piccole cose che riguardano il lavoro, nulla di strutturale. E sulla conferma del cuneo fiscale se ne parlerà più avanti. Sarà un primo maggio di mobilitazione e lotta come sempre. Invece di fare propaganda, serve un cambiamento vero”. “Il risultato dell’incontro con è questo: un chilo di carne girello, 25 euro; un litro d’olio, 12 euro, italiano per non scontentare Lollobrigida; un chilo di parmigiano 25 euro. È esattamente la cifra che il governo, con l’intervento di oggi, promette come premio per gennaio dell’anno prossimo”. Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha usato l’ironia e il sarcasmo per commentare l’esito del tavolo. “Sarà questo che riceverà, secondo la misura prevista nel decreto, chi ha meno di 28mila euro e ha un figlio, per un importo di 60 euro – ha detto – tutte le anticipazioni avute sui temi del lavoro non ci sono”. Bombardieri ha aggiunto che non si è parlato di detassazione degli aumenti contrattuali né di sicurezza sul lavoro: “Servono politiche industriali e interventi strutturali”.

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