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Fisco, viceministro Leo: bonus 100 euro è primo tassello, poi le tredicesime

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Il viceministro Antonio Leo

Il bonus da 100 euro che arriverà nel 2025 per i redditi bassi “è il primo tassello cui seguirà, trovando le relative risorse, l’intervento per le tredicesime”. Lo ha affermato il viceministro al Mef, Maurizio Leo, illustrando il decreto legislativo su Irpef e Ires approvato dal Consiglio dei ministri. “Non è che abbiamo una visione strabica. Prestiamo attenzione anche al lavoro dipendente, che ha numeri molto più rilevanti e bisogna quindi trovare equilibrio per le coperture”, ha aggiunto. Il bonus da 100 euro, ha spiegato Leo, “è una misura temporanea, perché l’obiettivo è la detassazione delle tredicesime, come dice la legge delega”. Ne potranno beneficiare “famiglie che hanno 28mila euro di reddito di lavoro dipendente, considerando anche il reddito complessivo del 2024”. Si tratta di “circa 1-1,1 milioni” di nuclei e sarà erogato anche “a famiglie monogenitoriali che già usufruiscono della detrazione per un figlio a carico”. Il bonus potrà scattare prima delle dichiarazioni 2025: “Problemi non ce ne sono perché, più che alla dichiarazione dei redditi, bisognerà fare riferimento al sostituto d’imposta perché le somme verranno erogate in aggiunta, a gennaio, previa dichiarazione”.

La superdeduzione al 120%

“La superdeduzione al 120% – ha spiegato Leo – è già prevista nel secondo decreto legislativo già pubblicato in gazzetta ufficiale per le aziende che creano nuova occupazione a tempo indeterminato. Quello che si doveva fare è il decreto di attuazione e si sta procedendo a un decreto interministeriale Giorgetti-Calderone per regolarne la disciplina con effetto retroattivo per le assunzioni dal gennaio 2024”.

La conferma delle tre aliquote Irpef

Per il 2025 il governo punta a “consolidare le tre aliquote” Irpef e auspica di “ottenere le risorse per venire incontro al ceto medio”, ha aggiunto Leo. L’attuazione della delega, ha sottolineato, “è stata fatta avendo una attenzione particolare, quasi maniacale, per il rispetto dei conti pubblici”. “Ci accingiamo a fare altrettanto nel 2025 – ha proseguito – con l’obiettivo di consolidare le tre aliquote e di spingerci ancora oltre. Vedremo quale sarà il risultato del concordato preventivo biennale e speriamo di ottenere le risorse per venire incontro al ceto medio che è sicuramente quello in maggiore sofferenza”.

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