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Ex Ilva, il Consiglio dei ministri approva norme per garantire la continuità operativa. Seconda tranche da 150 milioni

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Il Consiglio dei ministri ha approvato norme per garantire la continuità operativa dell’ex Ilva con un finanziamento urgente di 150 milioni. Lo rende noto il Mimit spiegando che le misure sono contenute nel decreto legge in materia di Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale. “Si tratta – viene spiegato – del terzo intervento da inizio anno che ha l’obiettivo di garantire la continuità operativa e occupazionale degli stabilimenti, sostenere l’attività dei commissari e intervenire laddove la precedente gestione non ha dato seguito agli impegni a suo tempo assunti”. Nel Decreto agricoltura approvato non c’è la norma che prevedeva una garanzia dello Stato sulla futura vendita dell’ex Ilva per tutelare un futuro compratore, come era trapelato da una precedente bozza. Con il Decreto agricoltura “poniamo fine all’installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, interveniamo con pragmatismo salvaguardando alcune aree. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto” ad esempio “sulle cave si potrà continuare a produrre energia” e “andremo a salvaguardare i fondi del Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, illustrando il decreto varato in Consiglio dei ministri. “Rafforziamo il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”, ha spiegato il ministro Lollobrigida. Serve una “pianificazione per affrontare in termini infrastrutturali una criticità ormai ciclica – ha aggiunto -: la siccità non è un’emergenza, ogni cinque anni circa colpisce in modo devastante il nostro territorio, in questo caso la Sicilia ma è capitato ad altre Regioni. Con il cambio climatico gli effetti rischiano di aumentare”. “Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia, come richiesto nei giorni scorsi dalla giunta regionale, per una durata di 12 mesi stanziando – sottolinea una nota della Regione Sicilia- i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in tempi brevi nel corso dell’attuazione dei primi interventi”. “Diamo la possibilità di ampliare il ruolo di guardia venatoria alle associazioni legittimate allo svolgimento dell’antibracconaggio e del controllo dello svolgimento regolare di tutte le attività previste per legge”. “Questo – ha ricrodato – ampia lo spettro delle associazioni che potranno avere, con una certificazione che deve essere data a coloro che svolgono questa funzione, il controllo in particolare dell’antibracconaggio, che è l’elemento sul quale auspichiamo si muovano le guardie che hanno questo tipo di configurazione”. Il Consiglio dei ministri ha poi deliberato “la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nella striscia di Gaza e per l’intervento sono stati stanziati 5 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali”. Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi al termine della riunione.

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