lunedì, Maggio 20, 2024

Russia: Putin giura per altri 6 anni

Vladimir Putin si appresta a giurare per il suo quinto mandato presidenziale non consecutivo alla guida della Federazione russa. L’avvio della nuova presidenza Putin divide il campo occidentale, europeo in particolare, tra chi ha deciso di non presenziare e chi vuole sottolineare che i rapporti con Mosca restino comunque aperti: al Cremlino non ci sarà l’ambasciatore dell’Ue, ha confermato il portavoce della politica estera dell’Ue Peter Stano, anche Londra ha comunicato che non invierà alcun rappresentante e similmente il Canada e gli Stati Uniti, che tuttavia hanno ribadito di riconoscere Putin come legittimo presidente. L’Italia non ci sarà, al contrario della Francia malgrado le tensioni con Parigi sulla scia delle dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron sul possibile invio di truppe in Ucraina. Parteciperanno all’inaugurazione del nuovo mandato di Putin anche Ungheria e Slovacchia. La cerimonia al Cremlino inizierà alle ore 10 italiane, le 12 a Mosca. “Sembra che il Cremlino stia nuovamente intensificando una campagna di controllo riflessivo per influenzare le decisioni dell’Occidente con minacce nucleari e manipolazioni diplomatiche”, scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Il controllo riflessivo, spiega il rapporto del centro studi statunitense, è un elemento chiave degli strumenti di guerra ibrida della Russia: si tratta di una tattica basata sul modellamento di un avversario con operazioni retoriche e informative mirate, in modo che l’avversario intraprenda volontariamente azioni vantaggiose per la Russia. Il matematico sovietico, Vladimir Lefebvre, ricorda l’Isw, definì il controllo riflessivo come “il processo di trasferimento delle ragioni per prendere una decisione” a un avversario attraverso “provocazioni, trame, finzioni, creazione di oggetti falsi e bugie di ogni tipo”. La Russia ha spesso utilizzato le armi nucleari nel corso dell’invasione dell’Ucraina per indurre l’Occidente a smettere di fornire sostegno militare a Kiev, conclude il rapporto, e queste armi nucleari sono diventate una forma di controllo riflessivo utilizzata di frequente da Mosca.

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