lunedì, Maggio 20, 2024

Proclamato lo sciopero generale per i lavoratori del distretto ceramico

Il tempo degli accordi è finito. Dalle parole si passa ai fatti. Il distretto ceramico entra in sciopero. A causa del mancato rinnovo del contratto nazionale del settore ceramica con Confindustria, i tre sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno indetto uno sciopero di otto ore per la giornata di martedì 14 maggio a cui verranno richiamati tutti i lavoratori e le lavoratrici del distretto.’Il contratto nazionale è scaduto a giugno 2023 – fa sapere da Bologna Mauro Vaccarotti, segretario generale della Filctem Cgil – e nonostante i numerosi tentativi non siamo riusciti a trovare un accordo che, in qualche modo, fosse soddisfacente per entrambi’. Un muro contro muro che a distanza di dieci mesi dalla presentazione della piattaforma ha riscontrato una distanza siderale tra le parti. ‘Niente accordo dal punto di vista economico – ha detto Vaccarotti – ne dal punto di vista normativo, uno stallo che non siamo più disposti ad accettare. Ci è stato negato anche il riconoscimento della 104 nel premio annuale, un ulteriore schiaffo ai lavoratori’.  Con la proclamazione di sciopero, che quantomeno a livello territoriale ha visto il ricompattarsi delle tre sigle sindacali, si apre una settimana infuocata nel distretto della ceramica. Un breve lasso di tempo in cui i tre segretari tenteranno di mobilitare i dipendenti verso lo sciopero generale, dando così seguito al mandato ricevuto in tutte le assemblee svolte sui luoghi di lavoro .  Nel frattempo si è aperto lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e delle flessibilità in tutti i settori afferenti al contratto di riferimento. ‘Come Femca Cisl – ha riferito Fabrizio Mastrogiovanni, segretario generale – siamo fermamente convinti che la rivalutazione dei salari dei lavoratori debba trovare la soluzione in tempi brevi. La controparte, ovvero gli imprenditori rappresentati da Confindustria, deve dare piena attuazione alle regole condivise nel cosiddetto Patto per la fabbrica, in particolare il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori in fase di rinnovo contrattuale’. Alessandra Aldini, segretaria della Uiltec Uil, ne fa una questione di giustizia sociale: ‘Negli ultimi mesi gran parte dei contratti nazionali sono andati in rinnovo, senza ulteriori problemi, mentre per il nostro settore Confindustria si è messa di traverso. Non possiamo permettere – conclude – che i lavoratori paghino il prezzo di questa opposizione. Non siamo intenzionati a fare deroghe ma difenderemo fino alla fine i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del distretto ceramico’.

E’ importante ricordare che è ancora in fase di trattazione il rinnovo del contratto integrativo fermo da circa 20 anni.

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