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Calo della natalità, il Papa: “Una madre non deve scegliere tra lavoro e figli”

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Il Papa agli Stati generali della natalità affronta il dato del calo demografico in Italia: “A livello istituzionale urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine”. “C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni”. Per questo, aggiunge Bergogli, “bisogna porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”. “Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”. Ha aggiunto il Papa nel suo intervento agli Stati generali della natalità. “In passato, non sono mancati studi e teorie che mettevano in guardia sul numero degli abitanti della Terra, perché la nascita di troppi bambini avrebbe creato squilibri economici, mancanza di risorse e inquinamento. Mi ha sempre colpito constatare come queste tesi, ormai datate e superate da tempo, parlassero di esseri umani come se si trattasse di problemi. Ma la vita umana – ha sottolineato il Pontefice – non è un problema, è un dono”. “Alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a se stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società”. Quindi “il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo. Non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato”. “Le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi. Cagnolini e gatti non mancano”. Ha detto ancora il Papa: “Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro”. “C’e un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e i contraccettivi: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita. “E questi sono gli investimenti che danno più reddito”, “è brutto”. Quindi dal Papa un appello ai giovani: “So che per molti di voi il futuro può apparire inquietante, e che tra denatalità, guerre, pandemie e mutamenti climatici non è facile mantenere viva la speranza. Ma non arrendetevi, abbiate fiducia, perché il domani non è qualcosa di ineluttabile: lo costruiamo insieme, e in questo “insieme” prima di tutto troviamo il Signore”, ha sottolineato Papa Francesco. “Non rassegniamoci a un copione già’ scritto da altri, mettiamoci a remare per invertire la rotta, anche a costo di andare controcorrente!”. 

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