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domenica, Giugno 16, 2024

Alla Casa Museo Alberto Sordi la rassegna cinematografica “Alberto il seduttore”

La Casa Museo Alberto Sordi ospita dal 15 al 23 giugno la rassegna cinematografica “Alberto il seduttore”, a cura di Luca Verdone. La manifestazione, promossa insieme alla Fondazione Alberto Sordi per i giovani, si svolge nel giardino della Casa Museo Alberto Sordi, la storica villa in cui l’attore visse dal 1958 al 2003, sede dell’Archivio Storico e della Fondazione Museo che dal 2011 tutela, divulga e valorizza la sua figura a livello nazionale ed internazionale. Ogni sera alle 21, nove capolavori del cinema italiano interpretati da Alberto Sordi e diretti, tra gli altri, da Federico Fellini, Dino Risi, Luigi Comencini e Sordi stesso. Prima proiezione il 15 giugno con Lo Sceicco Bianco del 1952 che costituisce uno spartiacque con il cinema neorealista dell’epoca. Federico Fellini dirige Alberto Sordi per la prima volta – la collaborazione proseguirà nel 1953 con I Vitelloni – che veste i panni di un divo dei fotoromanzi di cui una provinciale e ingenua ragazza si innamora. A seguire sarà la volta del film che da il titolo alla rassegna, Il Seduttore, diretto nel 1954 da Franco Rossi, in cui Alberto Sordi è un marito incorreggibile che sogna avventure romantiche con tutte le belle donne che incontra, ma le fantasie non fanno di lui un abile stratega così finisce per essere incastrato dalle sue stesse spasimanti che proprio nella trattoria della moglie faranno scoppiare un finimondo.Stessa storia, stesse dinamiche anche per Venezia, la luna e tu di Dino Risi, in cui Sordi interpreta Bepi, gondoliere frivolo e donnaiolo, incapace di destreggiarsi nel dedalo di bugie e castelli in aria che inventa con tutte le turiste che incontra sullo sfondo di una meravigliosa e romantica Venezia. Altre due pellicole degli anni Cinquanta sono Il marito di Nanni Loy e Gianni Puccini e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli. Nel primo, Sordi è un modesto imprenditore la cui vita cambia radicalmente in peggio dopo il matrimonio, costretto ad abbandonare amici e partite di calcio e a convivere con le sottili prepotenze di una moglie arpia e di una suocera invadente. Nel secondo Sordi interpreta il ragionier Anselmi, scapolo impenitente e playboy all’italiana che sfugge a ogni impegno sentimentale salvo poi essere attanagliato dalla solitudine e rifugiarsi in un amore “litigarello” con la Signorina Carla, l’unica che riuscirà a portarlo all’altare. Nella rassegna Sordi interpreta la seduzione per sognare dolci evasioni ma anche per commettere piccoli inganni come nel caso di Crimen del 1961, per la regia di Mario Camerini, di cui è protagonista in compagnia di Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Franca Valeri, Silvana Mangano e Bernard Blier. O ancora come nell’episodio “L’Ascensore” nel film Quelle strane occasioni di Luigi Comencini, in cui Sordi nei panni di un Monsignore si approfitta di una giovanissima Stefania Sandrelli mentre sono bloccati in un ascensore. Una seduzione che si fa inganno e finisce con una paradossale lezione morale che scagiona il Monsignore dal peccato commesso. Infine due film mitici degli anni Ottanta che rimangono nella memoria anche delle più giovani generazioni, per citazioni e meme: Il Marchese del Grillo (Mario Monicelli, 1981) e In viaggio con papà (Alberto Sordi, 1982). Nel primo Sordi interpreta un blasonato quanto scanzonato Marchese che vive nell’ozio e si diverte a sedurre popolane e nobildonne e fare scherzi e beffe con il fidato Ricciotto, nel secondo invece un padre playboy in viaggio con un figlio timido e impacciato (Carlo Verdone). Un film, quest’ultimo, che segna un passaggio generazionale e conferma Alberto Sordi modello unico ed esemplare dell’italiano medio che ha esaltato e compiaciuto tutti, anche per il più meschino dei tratti, drammatici e comici al tempo stesso. La rassegna, promossa dalla Fondazione Museo Alberto Sordi e realizzata in collaborazione con Fondazione Alberto Sordi per i giovani e Cinecittà – Archivio Luce, ha il patrocinio di Roma Capitale. Si ringraziano le case di produzioni cinematografiche dei film in rassegna, in particolare Titanus e Filmauro, nel segno di una fattiva collaborazione fra istituzioni che lavorano per conservare, promuovere e valorizzare il cinema di qualità.

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