mercoledì, Novembre 12, 2025

G7: il gelo tra la Meloni e Macron sull’aborto. Oggi l’incontro con il Papa

Papa Francesco è il protagonista annunciato della seconda giornata del G7 in Puglia, prima volta per un pontefice al summit. Nella prima sessione, Giorgia Meloni ha riferito il raggiungimento di un accordo politico per fornire un sostegno finanziario aggiuntivo all’Ucraina di circa 50 miliardi di dollari entro fine anno, con un sistema di prestiti. “Non si tratta di una confisca, ma di profitti che maturano”, ha spiegato. Sulla situazione a Gaza, il presidente del Consiglio ha confermato “il sostegno unanime alla proposta degli Stati Uniti per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la protezione della popolazione civile”. Dopo la bufera sulla questione dell’aborto che sarebbe stata eliminata dalla bozza finale del vertice del G7, fonti italiane assicurano che in realtà sul tema “non è stato fatto nessun passo indietro” e che la “presunta eliminazione” potrebbe essere solo una strumentalizzazione post-elettorale. Ma Meloni critica Macron: “Non c’è ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo. E credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7”. “Non c’è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d’accordo. E credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando del caso aborto dopo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron a margine dei lavori del G7. “La polemica sulla presenza o meno della parola aborto nelle conclusioni è totalmente pretestuosa. Le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l’aborto sia sicuro e legale. È un fatto assodato e nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo. Le conclusioni infatti, se non introducono nuovi argomenti, per non essere inutilmente ripetitive, richiamano semplicemente quanto già dichiarato nei precedenti vertici”. “Oggi registriamo che il crescente processo di interdipendenza promosso dalla globalizzazione è bruscamente venuto meno, unitamente alla spinta verso valori e obiettivi globalmente condivisi. Antichi fantasmi sono riapparsi e il linguaggio della cooperazione, e della costruzione di regole di convivenza internazionali rispettose dei popoli, viene messo a dura prova, lasciando il posto a crescenti tensioni geopolitiche e a conflitti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il brindisi della cena al G7. Questa è la quintessenza della partnership del G7. Ci si unisce tutti per appoggiare un risultato comune, ovvero la mobilitazione dei profitti dei beni sovrani russi perché vengano usati dall’Ucraina”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale di Biden. Per il prestito all’Ucraina di 50 miliardi, spiega Sullivan, “ognuno farà un pezzetto. E non significa che necessariamente tutti contribuiranno con un prestito, ma tutti giocheranno un ruolo nell’assicurare che questi soldi arrivino all’Ucraina. La presidenza italiana è stata particolarmente efficace nel farsi carico di questa questione, una sfida estremamente complessa, e nell’arrivare a un accordo tra i Paesi del G7”.

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