mercoledì, Novembre 12, 2025

Svizzera, il comunicato finale riafferma “l’integrità territoriale dell’Ucraina”: Arabia Saudita, India e Brasile non firmano il documento

Al summit per la pace in Svizzera il comunicato finale riafferma “l’integrità territoriale dell’Ucraina”, chiedendo “la restituzione dei bimbi ucraini deportati”. Ma Arabia Saudita, India e Brasile non firmano il documento. Alla conferenza è pesata l’assenza di Putin e anche della Cina che però ha invitato Russia e Ucraina “a incontrarsi a metà strada” e “ad avviare tempestivamente i colloqui di pace per raggiungere un cessate il fuoco e la fine della guerra”. Il premier Meloni: “Confondere la pace con la soggiogazione è pericoloso”. “L’Italia ha sempre fatto la sua parte e non ha intenzione di voltare le spalle ma dobbiamo unire tutti i nostri possibili sforzi per aiutare l’Ucraina a guardare al futuro”, aggiunge. Il Cremlino: “Mosca non rifiuta dialogo ma Zelensky illegittimo”. La replica della Lettonia: “Zelensky illegittimo? Putin vuole minare il summit”. In un’editoriale intitolato “Perché il vertice di pace per l’Ucraina otterrà poco?”, il Global Times, quotidiano ufficiale del Partito comunista cinese, afferma che “accusare i Paesi in via di sviluppo, tra cui la Cina, di rifiutare la pace non è in alcun modo sostenibile”, sottolineando che “fin dall’inizio della crisi ucraina, la Cina ha considerato il cessate il fuoco, la ripresa del dialogo e l’avvio di colloqui di pace come l’unica opzione praticabile per risolvere la crisi, che è anche l’opinione generale della maggior parte dei membri della comunità internazionale”. “La Cina sostiene un vertice di pace per risolvere la crisi, ma ha più volte sottolineato che una conferenza di questo genere dovrebbe avere tre elementi importanti: il riconoscimento sia della Russia che dell’Ucraina, la partecipazione paritaria di tutte le parti e discussioni eque su tutte le proposte di pace. Questa non è solo l’opinione della parte cinese”, si rimarca nell’editoriale, in cui vengono rilanciate le dichiarazioni fatte oggi in Svizzera dal ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, secondo cui “qualsiasi colloquio di pace credibile sul conflitto ucraino avrà bisogno della partecipazione della Russia”. Nell’editoriale si afferma quindi che “la Cina rispetta il diritto degli altri Paesi a una diplomazia indipendente e autonoma e allo stesso tempo mantiene la propria autonomia nel promuovere colloqui di pace”.

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