Una mattina nel mercato più colorato di Roma tra spezie, frutti e verdure provenienti da tutto il mondo; un pomeriggio tra aree archeologiche come l’Auditorium di Mecenate e l’imponente basilica di Santa Maria Maggiore. Sosta in uno dei giardini più belli di Roma. E, per finire, una serata all’opera o a teatro. Il rione Esquilino che quest’anno compie 150 anni offre tutto questo. Girovagare per le sue strade è un piacere consigliato ai romani e ai visitatori che vogliano concedersi un’alternativa ai soliti itinerari turistici. Per festeggiare il 150esimo compleanno di un quartiere tipicamente romano e allo stesso tempo multietnico, popolare ed elegante, sono stati organizzati per tutto il mese di ottobre e fino a novembre eventi sportivi e culturali. Nato ufficialmente il 31 dicembre del 1874 dopo essere stato scorporato dal rione Monti, l’Esquilino è stato edificato in stile umbertino per ospitare i funzionari sabaudi nel momento in cui la capitale si trasferisce definitivamente da Torino a Roma. Dai porticati di piazza Vittorio, che ne è il cuore pulsante, e dal giardino centrale, un piccolo orto botanico fitto di palme ed alberi antichi, si diramano i viali pieni di botteghe e forni, pasticcerie e ristoranti dove acquistare ingredienti provenienti da tutto il mondo. Qui si è appena conclusa la manifestazione Multi, cotture e culture promossa da Slow Food Roma che da qualche anno promuove un viaggio tra sapori local e global nel giardino di piazza Vittorio. Le numerose comunità straniere che vi risiedono fanno di questo luogo un quartiere internazionale ed interculturale che impariamo a conoscere anche attraverso le diverse gastronomie che diffondono nelle vie del rione piacevoli aromi che accolgono i passanti. Il mercato rionale in via Principe Amedeo, aperto la mattina fino all’ora di pranzo è punto di riferimento per la spesa che qui diventa un’avventura conoscitiva e sensoriale. In alcuni punti del marcato si possono leggere, come in un museo, le schede riguardanti ortaggi e alimenti in vendita: cosa sono, come si cucinano, da dove vengono. Per un Paese che ha fatto della gastronomia uno dei propri punti di forza questo mercato è una sfida del gusto che invoglia a mettersi ai fornelli. Ma questi sono gli aspetti più noti del rione che nasconde ancora delle chicche per chi vogliano davvero conoscere Roma. La profonda evoluzione della città è un tema centrale del Festival dell’architettura che si svolge all’Acquario romano. Lo splendido edificio – edificato anch’esso nella seconda metà dell’Ottocento per ospitare un acquario e dove sembra sia esibito anche il circo di Buffalo Bill nel tour romano del 1890 – è oggi la Casa dell’Architettura. E’ qui che si svolge FAR 2024: design, storia e partecipazione per mappare la Capitale del futuro . Il Festival iniziato ieri proseguirà fino al 6 ottobre con una serie di conferenze ed incontri per riflettere con esperti e cittadini sulle mutazioni in atto. In particolare iniziano oggi pomeriggio e proseguono fino a domenica 29 le tre tavole rotonde che hanno come filo conduttore le trasformazioni della Capitale. Past: incentrata sull’esperienza di importanti studi romani, finalisti del concorso per i Fori Imperiali con una introduzione di Walter Tocci sulla visione dei Fori nella storia. Present: consisterà invece nelle visioni della Roma del presente attraverso la fotografia. Future: incontro a cui interverranno gli autori dei progetti che modificheranno il volto della Capitale come, tra gli altri, quello della Stazione Termini.