Oltre 30 partecipanti agli scontri con la polizia, che si sono verificati sabato sera nel quartiere San Lorenzo a Roma durante il corteo non autorizzato per Ramy Elgaml, il ragazzo di 19 anni morto durante un inseguimento con i carabinieri a Milano, sono stati identificati dalla Digos della questura. In giornata verranno notificate già le prime elezioni di domicilio per formalizzare le ipotesi di reato. Durante i disordini, in cui sono state lanciate bombe carta e bottiglie, sono rimasti feriti 8 agenti e un mezzo del Reparto Mobile è stato danneggiato. Tra le persone identificate anche appartenenti a collettivi autonomi di studenti universitari. Su di loro si sta concentrando l’attenzione degli investigatori per stabilire le responsabilità dei disordini. Lo striscione di testa del corteo, accompagnato da fumogeni rossi, recitava: “Vendetta per Ramy. La polizia uccide”. Il gruppo ha attraversato il quartiere e alcune scritte sono comparse per Ramy sulla chiesa della piazza. Circa duecento le persone che hanno partecipato alla manifestazione, presente anche il fumettista Zerocalcare. Dopo il lancio di bombe carta e fumogeni contro le camionette della polizia, le forze dell’ordine hanno reagito caricando i partecipanti. Gli scontri sono avvenuti in piazza dei Sanniti, sempre nel quartiere San Lorenzo. Dopo gli scontri con la polizia il corteo è ripartito andando per viale dello Scalo San Lorenzo in direzione Porta Maggiore. In memoria del 19enne Ramy Elgaml, del quartiere Corvetto di Milano, morto sul colpo lo scorso 24 novembre dopo essere sbalzato dallo scooter durante un inseguimento con i carabinieri, si sono svolti ieri cortei in varie città italiane. In simultanea con il corteo di Roma, proteste anche a Bologna, Brescia e Milano organizzate dal Coordinamento antirazzista italiano, a cui hanno preso parte collettivi autonomi, centri sociali e gruppi studenteschi aderenti a diverse sigle.