Israele è concentrato sulla cosiddetta “proposta Witkoff” durante i colloqui in corso in Qatar sul futuro del cessate il fuoco a Gaza e sull’accordo di rilascio degli ostaggi. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al The Times of Israel. Lo schema, che si dice sia stato creato nei colloqui tra il ministro degli Affari strategici Ron Dermer e l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff, prevede un’estensione di circa due mesi del cessate il fuoco, durante la quale Hamas rilascerebbe circa metà degli ostaggi vivi in anticipo e il resto alla fine, insieme alla fine della guerra. Il team negoziale israeliano dovrebbe tornare a casa stasera, afferma il funzionario, ma potrebbe rimanere a Doha se ci fosse una svolta. La squadra di negoziatori israeliani inviata dal governo in Qatar per trattare sulla prosecuzione della tregua con Hamas resta a Doha. Lo ha riferito il Times of Israel dopo le voci che davano il team di rientro. Citando una fonte palestinese, l’emittente pubblica Kan ha confermato che gli Stati Uniti stanno spingendo per un cessate il fuoco di 60 giorni in cambio del rilascio di 10 ostaggi. Se la proposta non funzionasse, gli Usa potrebbero trattare solo per la restituzioni dei soli ostaggi statunitensi. Nella Striscia di Gaza l’attività scolastica per quasi 200mila bambini è ripresa, ma tra molte difficoltà: lo ha annunciato il portavoce delle Nazioni Unite. Le organizzazioni umanitarie hanno aperto 200 nuovi spazi temporanei per l’apprendimento, portando il numero dei ‘centri’ scolastici a 630. Questi spazi ospitano più di 170mila bambini. Il 60% di tutti i giovani palestinesi in età scolare ha accesso a qualche forma di apprendimento, ma mancano gli strumenti didattici, incluse le tende e i kit per gli studenti. La popolazione di Gaza è entrata nell’undicesimo giorno senza aiuti umanitari, a causa del blocco dei convogli attuato dall’esercito israeliano che sta compromettendo la situazione dopo sei settimane di cessate il fuoco. Lo ha denunciato il portavoce dell’Onu nel corso dell’incontro quotidiano con i media, al Palazzo di Vetro. “In tutta la Striscia – ha aggiunto Stephane Dujarric – sta diventando sempre più difficile per le persone avere cibo decente e sufficiente, oltre all’acqua e ai servizi medici”. Nella zona nord solo il 16% dei centri medici è funzionante interamente o in modo parziale. “Undici giorni sono già 11 giorni di troppo”, ha dichiarato il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari Tom Fletcher, riferendosi al numero di giorni in cui Israele ha finora bloccato gli aiuti da Gaza. Fletcher ha affermato che dall’inizio del cessate il fuoco a fine gennaio, le Nazioni Unite sono riuscite a fare “progressi nel nutrire molti di quei milioni di persone che hanno bisogno di cibo [e] nel far arrivare le medicine”. Ha avvertito che “una crisi umanitaria” potrebbe emergere di nuovo. Fletcher ha aggiunto che le Nazioni Unite stanno anche aiutando le comunità sfollate nella Cisgiordania occupata a causa delle operazioni militari israeliane in corso. “L’Egitto condanna la decisione di Israele di tagliare l’elettricità nella Striscia di Gaza, considerandola una nuova violazione del diritto internazionale umanitario e della 4/a Convenzione di Ginevra”: lo si afferma in un comunicato diffuso su Facebook dal ministero degli esteri egiziano. Il Cairo “sottolinea il suo totale rifiuto delle politiche dipunizione collettiva attuate da Israele, tra cui la sospensione dell’ingresso degli aiuti umanitari, che porterà a un aggravamento della situazione nell’enclave palestinese”, viene aggiunto. “L’Egitto invita la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità e a prendere le misure necessarie perporre fine a queste violazioni”, conclude il comunicato.
A Doha continuano i negoziati, Hamas: “Israele rinnega gli accordi”
