Ricorrerà al tribunale per chiedere l’attenuazione della misura cautelare Jennifer Umen, la29enne accusata di avere partorito il suo terzo figlio in bagno e di averlo ucciso annegandolo nel water. L’istanza è stata presentata dall’avvocato Andrea Palmiero al termine dell’interrogatorio di garanzia svolto oggi davanti al gip di Velletri, Gisberto Muscolo. L’indagata, accusata di omicidio volontario aggravato e detenuta nel carcere di Rebibbia, ha sostanzialmente ribadito quanto affermato nel corso delle indagini condotte dalla polizia. La donna ha sostenuto di non sapere di essere incinta e di non essersi accorta di nulla. Il 12 ottobre scorso la donna, madre già di due bambini, si è recata a casa di amici a Montecompatri, in provincia di Roma. “Abbiamo bevuto molto quella sera – ha detto davanti al giudice -, ero ubriaca e mi sono sentita male. Sono andata in bagno e ho avuto una emorragia. Non ho esperienza di parti perché i miei due altri figli li ho avuto con il cesareo – ha aggiunto la donna -. Amici hanno allertato i soccorsi e sono stata portata in ambulanza al pronto soccorso”. Per l’accusa la donna avrebbe assunto dei farmici per provocarsi un aborto.