Israele sequestra la nave Freedom Flotilla mentre tentava di raggiungere Gaza con un piccolo carico di aiuti umanitari. Il ministro della Difesa Katz accusa gli attivisti di antisemitismo e li obbliga a guardare i video del raid di Hamas, il 7 ottobre. Alza le mani, l’equipaggio della Freedom Flotilla – sono gli istanti in cui la marina militare israeliana sequestra la nave battente bandiera britannica e il suo carico: non armi ma aiuti umanitari – una quantità modesta e simbolica – che volevano portare a Gaza. “Lo spettacolo dello yacht dei selfie è finito” – scrive il ministero degli Esteri israeliano mostrando un video in cui agli attivisti cui impedisce di consegnare cibo ai gazawi mette in mano acqua e panini. Mentre l’esercito sequestra i telefoni, sui social media compaiono i video di denuncia preparati in precedenza dai 12 attivisti a bordo, come Greta Thunberg che dice: “Siamo stati sequestrati”, e fa un appello al governo svedese. Yasemine Acar mostra una sostanza bianca che ricopre parte della nave: “Non sappiamo cosa sia – dice – forse plastica o una sostanza chimica”. Fermati in acque internazionali, a nord delle coste egiziane – fanno sapere da Freedom Flottilla – vengono portati al porto di Ashdod. Il ministro della Difesa Katz li accusa di antisemitismo e decide di mostrare loro i video dei massacri commessi da Hamas il 7 ottobre. A maggio Freedom Flotilla aveva tentato di portare aiuti a Gaza e furono attaccati da un drone, nel 2010 ci sono stati scontri a fuoco con Israele e 10 persone sono morte. Questa volta sono partiti dopo che per due mesi Israele aveva vietato del tutto l’ingresso di cibo e medicine e poi, alla riapertura con il contagocce, ha tolto la gestione alle Nazioni Unite per darla ad un società creata da Tel Aviv. La spedizione, come esplicitamente annunciato, voleva fare pressione contro l’umiliazione e la fame – usate a Gaza come arma di guerra.
Espulso l’equipaggio della Freedom Flotilla. Il sequestro della “Madleen”. L’Unicef: “50mila bambini morti o feriti”
