Ci sono storie che meritano di essere raccontate, eccellenze nascoste che meriterebbero di essere portate alla luce, personalità uniche che ci sfiorano ogni giorno, magari senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, nelle giornate trascorse in fila al supermercato o al bancone di un bar. Queste storie vivono proprio qui, nel territorio di Ladispoli, e sono un patrimonio prezioso che spesso rimane nell’ombra. Tra queste figures straordinarie c’è Alfredo Monti, un nome che rappresenta un vero e proprio simbolo del judo italiano. Con i suoi 87 anni all’anagrafe e un cuore che batte ancora con passione, Monti è un autentico San Lorenzino doc, anche se natio di Campo dei Fiori. La sua vita e la sua dedizione alla disciplina lo hanno consacrato come una delle icone più importanti del judo nel nostro paese. Recentemente, Alfredo Monti è stato premiato con il prestigioso 9° Dan, un riconoscimento che sancisce ufficialmente il suo contributo e la sua influenza nel mondo del judo. La cerimonia si è svolta sabato scorso al Pala Pellicone di Ostia, un momento di grande emozione. Durante la premiazione, Monti ha ricevuto la cintura rossa, simbolo di una carriera lunga e straordinaria, e ha ricevuto parole di elogio dal Presidente della FIJLKAM: «Il conferimento attribuito rappresenta il più alto e prestigioso riconoscimento sportivo che corona e onora, nella maniera più degna, le tue indiscusse capacità tecniche, professionali ed umane, la tua lunga militanza sportiva e la dedizione nei confronti della Federazione». Per oltre settanta anni, Alfredo Monti ha camminato con tenacia e passione nel mondo del judo, contribuendo in modo decisivo alla crescita e alla diffusione di questa disciplina in Italia. La sua storia è un esempio di dedizione, umiltà e amore per uno sport che ha saputo coltivare con impegno e sacrificio, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto il piacere di conoscerlo e di seguirne il percorso.
Alfredo Monti, la storia dell’icona del Judo Italiano che vive a Ladispoli
