Il progetto anti erosione della costa di Ladispoli, dopo anni di attese e rinvii, è finalmente pronto a partire. La conclusione del percorso autorizzativo, con l’approvazione della Regione Lazio e la chiusura della Conferenza dei servizi avvenuta martedì a Roma, permette di concentrarsi sulla preparazione della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori, che potrebbero iniziare nel 2026, con l’obiettivo di accelerare già dai primi mesi dell’anno. Il budget previsto è di circa 10 milioni di euro, destinati a coprire l’intera costa ladispolana, da Torre Flavia a via Marina di Palo. La realizzazione dell’opera rappresenta una risposta fondamentale alle difficoltà vissute dai gestori degli stabilimenti balneari, che hanno subito perdite significative a causa dell’erosione, e alla minaccia che grava sulla palude di Torre Flavia, habitat protetto che rischia di essere compromesso. Il percorso burocratico è stato complesso, coinvolgendo 15 enti diversi, tra cui Regione Lazio, Città Metropolitana, vari comandi della Capitaneria di Porto e la Sovrintendenza, che hanno espresso pareri e richiesto integrazioni e osservazioni. Il progetto prevede la realizzazione di barriere soffolte, quasi invisibili, ancorate alla terra e posizionate tra 100 e 150 metri dalla costa, e la rimodellazione delle scogliere esistenti per contrastare l’erosione lungo tutto il litorale, da Torre Flavia a Palo. La Regione Lazio ha riconosciuto l’importanza dell’intervento concedendo 3,5 milioni di euro in più rispetto al disegno originario, portando il totale a oltre 6 milioni già deliberati nel 2008. Tuttavia, a causa di un braccio di ferro tra Regione e Comune, i lavori sono rimasti congelati fino a qualche anno fa, quando si è riavviata l’attività amministrativa, culminata con l’approvazione definitiva. Il consigliere delegato alle Aree protette, Filippo Moretti, ha ringraziato la Regione, in particolare la vicepresidente Roberta Angelilli, per aver compreso l’urgenza e aver riconosciuto Ladispoli come il Comune più avanti sia sul piano progettuale che autorizzativo. Dopo l’assegnazione dell’appalto, sarà comunicato il calendario degli interventi, dando così il via a un’importante opera di tutela ambientale e di tutela del territorio.