domenica, Luglio 6, 2025

Blitz antidroga tra Roma e la Calabria: 11 arresti, smantellata la rete criminale legata a Elvis Demce

Il blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, in collaborazione con i comandi territoriali di Reggio Calabria, Rossano, Cisterna di Latina e Bovalino, è scattato due giorni fa all’alba. Quattordici le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale del Riesame di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Undici persone sono state arrestate. Tre risultano attualmente irreperibili e sono ricercate. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, estorsione e incendio doloso. Il provvedimento rappresenta lo sviluppo di un’indagine avviata nel gennaio 2022, che aveva portato alla disarticolazione di un’organizzazione criminale riconducibile a Elvis Demce, cittadino albanese, ritenuto figura centrale nella gestione del narcotraffico tra Lazio e Calabria. Demce, condannato nel dicembre 2022 a 18 anni di reclusione per traffico di droga, estorsione e incendio doloso, era emerso come il promotore e coordinatore di un gruppo capace di gestire ingenti quantità di stupefacenti e di controllare il territorio attraverso l’uso sistematico dell’intimidazione e della violenza. L’inchiesta odierna si è concentrata sui collaboratori più stretti di Demce, rimasti nell’ombra durante le prime fasi investigative. Attraverso intercettazioni, analisi di chat criptate e riscontri sul campo, gli inquirenti sono riusciti a delineare ruoli, responsabilità e nuovi episodi. Tra maggio 2020 e marzo 2021, il gruppo avrebbe movimentato 338 kg di cocaina, 1.510 kg di hashish e 70 kg di marijuana, con le province di Roma e Latina come principali aree di smistamento. Alcuni degli arrestati calabresi avrebbero operato come snodi logistici fondamentali nella filiera del traffico. Oltre al narcotraffico, l’indagine ha fatto emergere tre gravi episodi estorsivi, caratterizzati da violenze e minacce finalizzate al recupero di crediti derivanti dalla compravendita di droga. In un caso, gli indagati avrebbero incendiato una sala scommesse a Roma e minacciato il proprietario, costringendolo a versare oltre 80.000 euro. In un secondo episodio, un acquirente sarebbe stato intimidito per estorcergli 108.000 euro. Nel terzo, una vittima sarebbe stata sequestrata e portata in una pineta, dove le fu puntata una pistola alla testa per costringerla a consegnare 50.000 euro. L’ordinanza, emessa dal Tribunale del Riesame, è scaturita dal ricorso presentato dalla DDA, che ha evidenziato la pericolosità del sodalizio e la capacità intimidatoria dei suoi membri, anche dopo la condanna del leader. Un’organizzazione strutturata, violenta e radicata sul territorio.

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